Neuropsichiatria: ad Anzio la Regione toglie servizio a 1200 minori. Bloccare chiusura

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    Quanto sta accadendo in queste ore all’ospedale  Colli Albani di Anzio è vergognoso e profondamente inaccettabile. Non c’è scritto in nessun piano di rientro, non è previsto da nessuna politica di rigore, che vengano lasciati  improvvisamente senza assistenza 1200 minori  affetti da patologie neuropsichiatriche e le loro famiglie, solo perche non ci sarebbero risorse per pagare un medico. Questa Giunta regionale per altro , dopo la vergognosa legge sui vitalizi, non ha piu alcuna credibilità per chiedere a chicchessia, sacrifici di questa portata che gettano nella disperazione centinaia di famiglie.   La Regione infatti ha imposto alla Asl  dei Castelli di non rinnovare il contratto dell’unico neuropsichiatra che da otto anni garantisce il servizio e che è precario da 12.  Il servizio dell’Ospedale  di Anzio seguiva oltre 1200 casi l’anno.  I sei posti letto in day hospital venivano utilizzati ogni mese per  garantire  le necessarie prestazioni a oltre 100 pazienti di età compresa dai 0 ai 18 anni.  Da bambini con tetraparesi, fino giovani  adolescenti con disturbi del comportamento. Ad utilizzare il servizio centinaia  di famiglie dei  comuni in provincia di Roma e Latina. Da oggi, in base alle disposizioni del Commissario Polverini, dovranno cambiare percorso terapeutico, sede, medico. Ed iniziare la diaspora. Ad Anzio la lista di attesa era di 4 mesi, negli altri centri della Asl e della Regione  va da 12 a 24. Per almeno 50 minori cronici il dramma è doppio perche dovranno rinunciare anche al medico che li ha seguiti per lunghi otto cioè dall’insorgere della loro patologia. Chiudere il servizio perche non ci sono i soldi per pagare un medico è motivazione ridicola e offensiva per le famiglie e il buon senso. Intervenire tardi nei casi di patologie neuropsichiatriche significa allontanare ogni possibilità di guarigione.  La Polverini e l’assessorato sanità dovrebbero saperlo e dunque comunichino al Direttore generale   di sospendere questa decisione. Non è sopportabile. Sull’altare del piano di rientro non possono essere sacrificati i piu deboli in assoluto. In una nota il capogruppo Pd Esterino Montino e del Consigliere Tonino D’Annibale alla Regiona Lazio.

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