Omceo Roma, Magi: Covid ci lascia in eredità macerie

Roma – “Il superamento della curva è chiaramente un messaggio positivo che stiamo vedendo, anche perché la campagna vaccinale è andata bene e ci troviamo in una situazione favorevole.”

“È altrettanto vero che il Covid ci lascia in eredità macerie ancora più voluminose rispetto al passato. Se prima c’era una situazione di liste d’attesa, di malati cronici non seguiti in maniera corretta poichè l’offerta era inferiore rispetto alla domanda, dopo il Covid-19 tutto questo si è amplificato”. Lo dichiara alla Dire il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.

“Ora ci sono tanti malati cronici che non sono stati più curati ed assistiti- prosegue- e hanno peggiorato le proprie condizioni di salute, purtroppo alcuni in maniera anche definitiva perchè non c’è stata una corretta organizzazione sul territorio”.

Secondo il numero uno dell’Omceo della Capitale “il futuro sarà innanzitutto legato al Decreto 71, che si sofferma sulla riorganizzazione del territorio. E altrettanto andrà fatto per il Decreto 70, perché anche l’ospedale deve essere riformato.”

“Ma la riforma non deve avvenire in compartimenti stagni, considerando che ospedale e territorio devono essere un tutt’uno, perchè la sanità è un’unica entità, chiaramente con competenze differenti: pazienti che hanno necessità del ricovero e pazienti che, invece, non hanno il bisogno di essere ricoverati per essere poi seguiti”.

Magi precisa poi che “nella medicina del territorio si lavora in equipe, bisogna dunque creare squadre del territorio che siano in grado di prendere in carico i pazienti cronici, gestendoli senza farli arrivare in ospedale, portando all’interno dei nosocomi solo quelli che hanno necessità di essere curati, in particolar modo sulle acuzie”.

Il presidente dei camici bianchi capitolini sottolinea inoltre che “il Pnrr sta mettendo a disposizione strutture e macchinari ma il problema è che non prevede personale. E a breve, entro i prossimi tre anni, circa la metà dei medici attualmente in servizio andrà in pensione. Nel Pnrr non si parla di risorse economiche per quanto riguarda i medici e il personale e questo creerà, ovviamente, grandi problemi”.

Magi invita poi a “non dimenticare che i medici italiani sono quelli meno pagati in assoluto in tutta Europa. Questo spinge molti giovani a non voler lavorare nel Servizio sanitario nazionale, ad andare all’estero e a mandare deserti molti concorsi. Dobbiamo rendere attrattivo il nostro Servizio sanitario nazionale e incentivare le assunzioni dei medici. È necessario potenziare la sanità territoriale e in questo momento lo possiamo fare”.

Il presidente dell’Omceo Roma ricorda infine che “abbiamo gli specialisti ambulatoriali che mediamente lavorano 20 ore settimanali. Portiamo queste ore a 38, in modo da raddoppiare l’offerta e dimezzare le liste d’attesa. Nello stesso momento dobbiamo assumere medici in ospedale, perchè i nosocomi hanno necessità di turnover.”

“Oltre ai finanziamenti importanti sul fronte della telemedicina e delle attrezzature ci deve essere il professionista: se non c’è il professionista stiamo solo buttando soldi, stiamo costruendo cattedrali nel deserto e non risolviamo il problema”, conclude. (Agenzia Dire)