Open Arms, il gup di Catania ha già smontato le accuse a Salvini

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    Open Arms, il gup di Catania ha già smontato le accuse a Salvini –

    Inizia il processo Open Arms, a Palermo, ma il gup di Catania ha già smontato le accuse all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Lo si legge chiaramente alle pagine 77, 78 e 79 della sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal gup Nunzio Sarpietro per il caso Gregoretti.

    Open Arms, ha scritto il giudice, “rimaneva per giorni tra le acque libiche e quelle maltesi, soccorrendo in tre diverse occasioni circa 130 persone, trasportandole, come detto, a Lampedusa, e dopo aver rifiutato lo sbarco di 39 migranti nell’isola di Malta, e dopo aver rifiutato due diversi Places of safety indicati dal governo spagnolo, prima in Algeciras e poi nelle isole Baleari. In particolare, poi, i naufraghi sbarcarono, come detto, a seguito dell’emissione in via di urgenza del decreto di sequestro preventivo adottato dal procuratore della Repubblica di Agrigento”.

    “Nel caso della Open Arms” prosegue la sentenza “si è pervenuti alla conclusione di ritenere Stato di primo contatto quello italiano, perché era stato richiesto a IMRCC Roma la concessione del più volte menzionato Place of safety, ed anche perché la nave aveva già raggiunto le acque territoriali italiane. In conseguenza di tale principio, perciò, i comandanti delle singole unità navali delle ONG potranno scegliere i porti dove andare, che – inevitabilmente – allo stato attuale sembrano essere solo quelli siciliani”.

    La sentenza prosegue: “Il caso ha suscitato diverse polemiche e prese di posizione, anche perché, come si rileva dalla stessa relazione del Tribunale dei Ministri, è emerso nel corso del processo il sospetto che alla base del rifiuto del comandante della nave di non accettare i porti spagnoli che gli erano stati assegnati e, quindi, di condurre la sua unità verso quelle destinazioni, vi fosse il timore di subire pesanti sanzioni del proprio Stato di bandiera, in relazione alla contravvenzione inerente la violazione delle norme di sicurezza sull’utilizzo della nave, che trasportava oltre 100 persone, pur essendo in realtà omologata soltanto per 19”.

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