Orneli: ordinanza su riaperture dal 15 giugno dopo Dpcm

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Roma – Le linee guida, definite “poco chiare”, la richiesta di un finanziamento a fondo perduto e i comportamenti da avere per i locali al chiuso, dalle discoteche ai bar sociali di Arci Roma. Sono alcuni dei punti discussi nella commissione Sviluppo economico e Attivita’ produttive della Regione Lazio, audizione con le imprese di intrattenimento e di spettacolo ‘in relazione agli effetti dell’emergenza Covid-19 e alle iniziative per la riapertura’.

Antonio Flamini, Silb Fipe, ha richiesto “un finanziamento a fondo perduto”, ha parlato dell’applicazione “del protocollo sicurezza per le discoteche per evitare la diffusione del coronavirus”, di evitare “la movida selvaggia” e ha sottolineato come non si possa “ballare al chiuso e con il distanziamento di due metri nelle piste dal ballo”. Giancarlo Bornigia, Club Festival Commission, ha invece chiesto il “riconoscimento di impresa culturale per la musica elettronica”, oltre a “una particolare attenzione a tutti quelli che non hanno ricevuto la cassa integrazione”.

Per Alberto Gargano di ‘Uniti insieme’ il protocollo “e’ difficile da gestire e comprendere incongruenze” come quelle per le discoteche, ovvero il distanziamento di 2 metri in pista e i prive’ con i tavoli distanziati di un metro”. Claudio Pica, Fiepet, ha parlato di “linee guida piu’ precise” e di differenze tra manifestazioni pubbliche “dove si crea assembramento” e discoteche “dove bisogna mantenere le distanze di 2 metri”.

E poi Marco Trulli, Arci Lazio: “Nelle linee guida e’ impossibile districarsi. Ci serve capire la contestualizzazione della somministrazione” ha detto a proposito dei ‘bar sociali’, “perche’ altrimenti non riapriamo, ne’ al chiuso e ne’ all’aperto. Chiediamo un sostegno per l’affitto di tutti questi mesi, non abbiamo ancora certezza per il credito di imposta”. Sulla stessa lunghezza d’onda Vito Scalisi, Arci Roma: “Alla manifestazione al Circo Massimo gli Ultra’ hanno potuto montare un palco. Noi, no”.

È intervenuto anche l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio, Paolo Orneli: “Non c’e’ la volonta’ di non affrontare certi temi. Ci sono centinaia di migliaia di imprese che hanno subito gli effetti del lockdown. Serve fare tutto il possibile per sostenere le imprese in questa ripartenza”. La Regione Lazio “rivendica una linearita’ di condotta, una tenuta sotto controllo della linearita’ dei contagi” e, sottolinea Orneli, “ha avuto un ruolo attivo nel concordare le linee guida. Nessuno vuole riaprire per richiudere”.

L’assessore ha parlato di “uniformare le linee guida per i congressi con quelle degli spettacoli dal vivo. Le regole come quelle dei due metri per le discoteche sono state decise ai fini del calcolo della capienza massima per un locale. Le piste da ballo sono il 30% del locale. Facendo due conti, la capienza non sara’ troppo ridotta rispetto al pre pandemia. Regola del buon senso”. Orneli, che ha sottolineato come siano “chiare” le linee guida delle Regioni, definisce importante “il patto delle istituzioni con i gestori per la sicurezza. Si e’ lavorato per la riapertura in sicurezza”.

Dopo il Dpcm sulle riaperture decise per il 15 giugno, “faremo subito l’ordinanza, adottando le linee guida delle Regioni”. È importante “il sostegno alle imprese nel posizionamento competitivo”. Per la presidente della commissione Attivita’ produttive e Sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio, Marietta Tidei, “alcune cose delle linee guida delle conferenza delle Regioni possono sembrare poco sostenibili. Ma sono state fatte per la sicurezza. Serve un punto di caduta tra la sostenibilita’ e le esigenze. Serve buonsenso. La Regione ha lavorato attraverso un ascolto continuo”.

C’e’ stato, per tutti, sottolinea Tidei, “un ritardo sulle riaperture. Bisognava anticipare una riflessione”. Nelle sue considerazioni, la presidente ha sottolineato come sia importante il ruolo “delle istituzioni locali. Ognuno di noi pensa che le risorse non siano sufficienti. Parliamo di tre mesi di lockdown. Lo sforzo e’ stato comunque fatto”. Tidei ha parlato quindi di “turismo di prossimita’” e il fatto che si andra’ meno in vacanza “puo’ essere una opportunita’ per chi ha un locale. L’estate sia piu’ gradevole per i cittadini del Lazio”.

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