Ospedale San Giovanni, i lavoratori: pagateci straordinari e produttività

Roma – Una cinquantina di lavoratori dell’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma sta protestando in via dell’Amba Aradam, davanti il palazzo della Direzione generale, contro la produttivita’ negata e gli straordinari obbligatori non pagati. Il presidio e’ stato organizzato da Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma e Uil Fpl Roma e Lazio.

“Il paradosso della sanita’ laziale e’ questo: dipendenti che da un anno stanno fronteggiando il virus, pagando anche in termini di vite umane, non hanno risposte ne’ dall’azienda San Giovanni e ne’ dalla Regione Lazio”, ha spiegato all’agenzia Dire il segretario generale Cisl Fp Lazio, Roberto Chierchia.

“Non sono previsti pagamenti per gli straordinari e la produttivita’ perche’ i fondi contrattuali non sono capienti, nonostante gli straordinari siano stati fatti per colmare le carenze del personale che nel Lazio e’ presente da oltre dieci anni a causa del blocco del turnover. È inammissibile.”

“Il 31 marzo ci sara’ lo sciopero dei lavoratori del San Giovanni, ma altre azioni verranno messe in atto in tutte le aziende sanitarie laziali che intraprenderanno gli stessi comportamenti. La Regione Lazio deve dare risposte. I lavoratori della sanita’, come ha detto il presidente Mattarella, devono essere confortati con i fatti”.

“È una situazione inaccettabile che parte dal San Giovanni ma si potrebbe allargare ad altre aziende- ha aggiunto Sandro Bernardini, segretario generale della Uil Fpl- La Regione Lazio dovrebbe difendere con forza i diritti e le spettanze dei lavoratori che stanno mettendo a rischio la loro vita in questa pandemia. Se non avremo risposte il 31 marzo faremo lo sciopero”.

Per Massimiliano De Luca, segretario della Fp Cgil Roma e Lazio “in sanita’ non ci si puo’ permettere di far lavorare gli operatori senza pagare il salario accessorio. Rivendichiamo assunzioni a tempo indeterminato e il pagamento degli straordinari. Non si puo’ gestire cosi’ un ospedale. Per non parlare dei precari da stabilizzare. Serve una norma di salvaguardia per tutte le persone che hanno lavorato e sono state assunte in questo periodo di pandemia”.