Patané: Rischio igienico davanti scuole? Buongiorno Raggi
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Roma – “In una lettera al garante dell’infanzia regionale la Sindaca Raggi ha finalmente ammesso che a causa della indegna gestione del ciclo rifiuti in città, c’è un rischio igienico per le scuole di Roma e per i bambini costretti a fare lo slalom tra cumuli di rifiuti. Buongiorno Raggi!”: lo scrive in un comunicato Eugenio Patané, Consigliere del Pd alla Regione Lazio e componente della Commissione Ambiente e Agricoltura alla Pisana.
“È evidente la carenza di impianti, ma la Sindaca non chiede di realizzarne, né chiede autorizzazioni per l’apertura di Tmb o di termovalorizzatori. Le uniche sue richieste sono quelle di aiuto alla Regione che, con i poteri sostitutivi, deve intervenire quotidianamente per mandare i rifiuti negli impianti regionali o fuori dalla regione Lazio. L’aspetto più indecoroso e irrispettoso di tutta questa vicenda è che il Cda di Ama ha addirittura chiesto di prorogare la chiusura di Colleferro e di poter trattare 1500-2000 tonnellate in più: la Raggi, dunque, non vuole discariche o impianti a Roma, ma i cittadini di Colleferro, che evidentemente sono considerati cittadini di serie B, possono accollarsi i rifiuti della capitale”.
“Bene ha fatto oggi il Sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut, a dichiarare che non si può avere paura della parola impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti. Il solo impianto di San Vittore, infatti, anche se lavorasse al massimo, non può smaltire tutta la frazione secca prodotta sul territorio regionale. Sono necessari sistemi per il compostaggio e per la trasformazione della differenziata in genere e per l’economia circolare, ma si rendono indispensabili anche Tmb per il trattamento e impianti di valorizzazione finale fisica ed energetica della frazione secca. Siano essi termovalorizzatori, gassificatori o al plasma davvero importa poco. L’importante è che il ciclo si chiuda e che si esca dall’emergenza. Basta giochi, basta finte, basta inutili personaggetti. Sulla salute dei cittadini e dei bambini non si può più scherzare”.