PD BETTINI: “CAMPO DEMOCRATICO CHIEDE CHE SUL GOVERNO DECIDANO GLI ISCRITTI”

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    Goffredo Bettini

    Goffredo Bettini

    Al termine della riunione nazionale di “Campo Democratico”, promossa da Goffredo Bettini, è stato approvato un appello per chiedere che sul punto che riguarda ogni questione inerente all’esecutivo, o l’avvio di una fase comunque nuova, decidano gli iscritti del PD; con una discussione e una deliberazione rapida, approfondita e informata. La situazione politica del Paese permane incerta e confusa.Ancora una volta siamo tutti appesi alle decisioni di Berlusconi e al dibattito interno alla destra italiana.

    Ancora una volta l’informazione si è dovuta per mesi concentrare su questi temi che oscurano spesso problemi vitali per i cittadini e per un riscatto della Repubblica. Tutto ciò rende più difficile, e oggettivamente fragile, lo sforzo serio che sta compiendo Enrico Letta, volto a contrastare la difficile crisi italiana. Se non si avviano riforme coraggiose, profonde e improntate a un criterio di giustizia sociale, la decadenza del Paese sarà inevitabile, il suo distacco dall’Europa diventerà oggettivo, perfino un processo di grecizzazione potrebbe diventare una triste realtà.

    Noi siamo stati sempre convinti del carattere transitorio ed emergenziale del governo delle larghe intese (che, in verità, sono piccole intese: rappresentando meno della metà degli elettori aventi diritto al voto). La strada maestra era, ed è, quella di approvare, migliorandola, la legge di stabilità e una legge elettorale in grado di eliminare il Porcellum e poi tornare al voto e a un limpido schema bipolare. Il Pd non ha mai deciso, in alcuna sede, di dare un valore strategico all’accordo con la destra italiana. Per questo gli sviluppi tumultuosi di questi giorni impongono una riflessione specifica.

    E’ del tutto evidente che la costituzione di un polo di destra, sganciato da Berlusconi e dal suo comando assoluto, è un bene per l’Italia ed è la condizione per un rinnovamento del campo politico alternativo alla sinistra. Ma è anche evidente che se ciò accadesse, portando solo un pezzo di Pdl a sostenere l’esecutivo di Letta, ciò determinerebbe inevitabilmente un quadro politico e un’alleanza di lungo respiro tra il centro sinistra e un pezzo della destra italiana, a nostro avviso pieno di pericoli e di risvolti imprevedibili.

    Ecco perché, noi chiediamo che sul punto che riguarda ogni questione inerente all’esecutivo, o l’avvio di una fase comunque nuova, decidano gli iscritti del PD; con una discussione e una deliberazione, rapide ma approfondite e informate.

    E’ una necessità democratica vitale; né vale l’obiezione che si sta svolgendo il congresso del partito perché nelle prossime settimane si voteranno i candidati e non si avranno occasioni per un confronto politico che, per altro, è stato in troppi casi anche mortificato dalla contesa sulle persone nella prima fase congressuale che ormai ci sta alle spalle.

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