Pd Lazio, Leonori in corsa alle primarie

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    «La candidatura di Marta Leonori a segretario regionale del Lazio intende offrire un contributo all’interno del Pd e per le prossime primarie. Marta Leonori è una giovane e preparata donna, da sempre impegnata in attività di studio e di ricerca. È una candidata di grande qualità. Nel rispetto delle altre candidature in campo non si può negare come esse rappresentino con grande efficacia un’espressione prevalentemente moderata del profilo plurale del Pd. In presenza di un contesto politico e sociale molto particolare la candidatura di Marta Leonori può contribuire a far vivere un punto di vista di sinistra riformista di cui sentiamo il bisogno e a cui lo stesso Pd non può rinunciare, in particolare a Roma e nel contesto storico-politico che stiamo vivendo». Lo afferma la deputata e vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Rosa Villecco Calipari, commentando la candidatura della trentaquattrenne Marta Leonori alle primarie per l’elezione del segretario regionale del Lazio.

    «Sostengo con grande convinzione la scelta della mia area, l’area Marino, di candidare Marta Leonori alle primarie del Pd Lazio. Marta, infatti, rappresenta perfettamente, con la sua storia politica e professionale, con un percorso fatto di merito, impegno e competenze, che la vede tra l’altro dirigere un’ importante fondazione come Italiani Europei, quell’idea di società e di partito che noi dell’area Marino sosteniamo da anni». Lo dichiara Anna Paola Concia, deputata del Partito Democratico. «Davanti a due candidature che sono oggettivamente quella di Gasbarra una pura operazione di potere sul cui carro sono saliti quasi tutti e quella di Bachelet una bandierina, credo sia importante presentare una esponente di una sinistra credibile, autenticamente riformista e laica, che sia in grado di governare quell’esigenza di cambiamento di cui il partito laziale ha evidentemente bisogno». «Ho accuratamente scelto di non sottolineare il fatto che Marta è una donna, perchè spesso quando si candida una donna si dimenticano le sue competenze, i suoi meriti e le sue capacità, per dire con una forma sottile di misoginia »è una donna e basta«. »L’area Marino ha fatto dunque una scelta semplice : invece di selezionare la propria classe dirigente fra il 50% della popolazione maschile, ha deciso di scegliere il proprio candidato guardando al 100% della popolazione: questa si chiama democrazia«.

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