Pelonzi-Bugarini: immobili indisponibili problema irrisolto

Roma – “Il nodo dell’uso a fini sociali e culturali dei beni pubblici del comune non viene sciolto cosi’ come l’applicazione piano sgomberi varato dal governo Salvini. L’annuncio della sindaca Raggi sulle nuove regole di gestione del patrimonio immobiliare comunale in concessione e’ un tentativo di buttare la palla in tribuna senza sciogliere il nodo dei canoni e dei bandi.”

“Per quasi cinque anni la sindaca ha sposato la linea ‘legalista e giustizialista’ dell’ex ministro degli interni e leader della Lega Matteo Salvini, dalla ‘casa delle donne’ al garage dei fratelli Mattei allo sgombero di Cardinal Capranica, fino ad arrivare alla proposta di regolamento a prima firma Ardu che sancisce la volonta’ dell’amministrazione di fare cassa non riconoscendo la natura sociale e culturale di alcuni beni”. Cosi’ in una nota il capogruppo del PD capitolino, Giulio Pelonzi, e il consigliere dem Giulio Bugarini.

“Una proposta quella del regolamento- proseguono- impantanata in commissione a causa delle proteste dell’opposizione di centrosinistra e delle associazioni. Un tema questo che mette in chiaro la spaccatura all’interno del movimento 5stelle tra un anima sociale ed una liberista. Spaccatura che e’ stata la principale causa della mancanza di visione programmatica e dell’immobilismo della Giunta Raggi. Come eliminare il problema in campagna elettorale? In perfetto stile Raggi: senza affrontarlo.”

“La delibera approvata dalla Giunta infatti fissa un cronoprogramma di 18 mesi per le verifiche sugli attuali concessionari e utilizzatori per poi concludere le attivita’ di ricognizione e regolarizzazione amministrativa, entro 3 anni attraverso sopralluoghi e la redazione di Due Diligence con il supporto della Societa’ Risorse per Roma incaricata delle verifiche tecniche ed urbanistiche.”

“Restano del tutto in piedi i nodi non risolti dell’uso sociale di beni che non possono essere trattati in termini economicisti e dell’applicazione del piano sgomberi. Verrebbe da chiedersi come mai solo a fine consiliatura si da indirizzo agli uffici di compiere queste procedure ‘istruttorie’? E che fine fara’ la proposta di regolamento dei beni indisponibili?”

“E ancora- insistono- quale sara’ l’esito della nuova votazione che dovra’ effettuare l’Aula sulla delibera di iniziativa popolare che ha per oggetto lo stesso argomento? In quasi cinque anni il provvedimento prodotto poteva gia’ essere espletato. La delibera annunciata dalla Sindaca e’ dunque un passo indietro perche’ relega una decisione politica ad una attivita’ amministrativa degli uffici e rimanda di tre anni la vera soluzione del problema.”

“Infine l’atto conserva di fondo una visione ultraliberista tenendo fermo a conclusione delle verifiche il tema dei bandi. Viene meno in questo modo la funzione sociale dell’ente che invece di favorire l’offerta di servizi da parte di onlus e associazioni benefiche no- profit rischia di fare l’interesse di chi guarda a gestioni ad uso speculativo di beni pubblici”, concludono Pelonzi e Bugarini.