Pelonzi-Zannola: ritardi e pasticci su buoni spesa

Roma – “Registriamo con preoccupazione ancora ritardi e modalita’ poco chiare in ordine alla consegna e distribuzione dei buoni spesa e incertezze sull’erogazione da parte del Campidoglio dei fondi assegnati dalla regione Lazio per il sostegno alle famiglie. Sottoponiamo alla sindaca Raggi e all’assessore Mammi’ la necessita’ di indicare modalita’ semplificate senza ricorrere a strumenti tecnologici considerata la platea di cittadini cui sono rivolti gli aiuti”. Cosi’ in una nota il capogruppo del Pd capitolino, Giulio Pelonzi e il consigliere comunale del Pd, Giovanni Zannola.

“Siamo peraltro perplessi dalla decisione del Comune di Roma di sottoscrivere una convenzione con una societa’ diversa da quella che gia’ distribuisce i buoni pasto per il Comune di Roma che rischia di protrarre ulteriormente i tempi di consegna dei buoni- continuano i consiglieri- Risulta inoltre insufficiente il coinvolgimento dei Municipi nella scelta e nella distribuzione operativa degli aiuti. Troviamo per di piu’ intollerabile che le modalita’ adottate, di fatto, lasciano scoperti da questo sostegno tante persone, cosidette invisibili, che abitano la nostra citta’. Chiediamo alla sindaca Raggi e all’assessore Mammi’ con un’interrogazione urgente di chiarire come intendono superare molti aspetti controversi relativi alla distribuzione dei buoni spesa”.

In particolare, spiegano i dem, “vorremmo sapere: quali funzioni svolgono la Protezione civile, le associazioni di volontariato e il terzo settore? Come utilizziamo i Municipi? Fanno solo accoglienza e minima istruttoria? E’ prevista l’istituzione immediata di una cabina di regia che coinvolga tutti? Come si raggiungono gli invisibili, coloro i quali abitano la citta’, ma che non hanno i documenti necessari per accedere al buono?”.

“Per quanto riguarda i contributi per l’acquisto dei generi alimentari e/o di prima necessita’, questi saranno erogati secondo tre fasce: fino a 300 euro per nuclei familiari composti da 1 o 2 persone; fino a 400 euro per nuclei familiari composti da 3 o 4 persone; fino a 500 euro per nuclei familiari composti da 5 o piu’ persone. Sulla parola ‘fino’ ci sono diverse interpretazioni. Quindi- concludono Pelonzi e Zannola- e’ bene chiarire se il ‘fino’ contempla cifre diverse da quelle segnalate. Quali sono quindi i criteri che concorrono alla precisa determinazione? Serve trasparenza, chiarezza di procedure ed informazioni ai cittadini, tutti. Il Campidoglio ha il dovere di fornire con celerita’ risposte convincenti”.