Piano Industriale Ama: almeno dodici impianti entro 2024

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Roma – Almeno dodici impianti ma potrebbero essere anche di piu’. Tanti Ama prevede di realizzarne entro il 2024 per raggiungere l’autosufficienza nel trattamento dei rifiuti che quotidianamente raccoglie. La municipalizzata capitolina lo ha messo nero su bianco nella bozza piano industriale 2020/2024, che l’agenzia Dire ha visionato, da 340 milioni di investimenti.

Un documento in cui, tra le altre cose, compare un mega Tmb da 540 mila tonnellate (ma che potrebbe essere sostituto da tre impianti da 180mila), il raddoppio dell’impianto di compostaggio di Casal Selce (che passa da 60mil a 120mila tonnellate) e un altro impianto sempre per valorizzare i rifiuti organici raccolti, ma in questo caso utilizzando la tecnologia che estrae biocarburanti da questa frazione.

Il piano non considera la realizzazione di discariche ne’ termovalorizzatori, il che significa che l’azienda dovra’ sopportare sempre un costo per la chiusura del ciclo di gestione. E non viene mai menzionata nemmeno la parola riciclo, diventato target di riferimento per l’Unione Europea con l’adozione delle direttive sull’economia circolare (due delle quali recepite recentemente dall’Italia) che prevedono entro il 2025 il riciclo di almeno il 55% dei rifiuti urbani (60% nel 2030 e 65% entro il 2035.

Ricorre invece piu’ volte l’espressione ‘raccolta differenziata’: “Il contributo di Roma Capitale al raggiungimento dell’obiettivo comunitario- si legge- e’ conseguire una raccolta differenziata pari al 60% nel 2025. Per contribuire all’obiettivo del 60%, si punta ad una riduzione inerziale della produzione dei rifiuti del 4% al 2025, arrivando a una produzione totale di 1.620.000 tonnellate al 2025, a fronte di 1.690.000 tonnellate prodotte nel 2019”.

La raccolta differenziata al 2024, secondo Ama, aumentera’ di 167mila tonnellate rispetto al 2019 (da 768mila a 935mila, ndr) per effetto di: nuovi centri di raccolta e riuso; efficientamento dei servizi di raccolta (potenziamento flotta, nuove stazioni di trasferenza, completamento postazioni stradali) e pulizia delle strade; internalizzazione delle utenze commerciali.

Dal potenziamento della flotta, dalla razionalizzazione delle postazioni stradali e porta a porta, dalla sperimentazione dei ‘cassonetti intelligenti’ e dalle nuove stazioni di trasferenza, che comporteranno un investimento di 76,6 milioni dal 2020 al 2024, Ama si attende un aumento di 68mila tonnellate di raccolta differenziata, una regolarita’ dei servizi di raccolta del 100% e l’introduzione della tariffa puntuale.

L’internalizzazione della differenziata delle utenze commerciali comportera’ un investimento di 30 milioni e aumento della raccolta di 47mila tonnellate. Altre 43mila arriveranno dai nuovi centri di raccolta e riuso (costo 30 milioni). Infine 13,9 milioni costera’ lo sviluppo dei servizi di spazzamento (+9 mila tonnellate di differenziata).

Il piano copre fino al 2024, quando Ama conta di raggiungere il 57,4% di differenziata. Dei 340 milioni di investimenti previsti nel piano, 157,5 saranno nel periodo 2020-2021, 77,5 milioni nel 2022 e 105 nel 2023/2024.

Quasi la meta’ (almeno 155 milioni circa) riguarderanno gli impianti, 31 milioni per i cassonetti (2mila saranno posizionati nel breve periodo), 105 milioni per il rinnovo della flotta dei mezzi, 30 milioni per i centri di raccolta e riuso, poco piu’ di 13 milioni di investimenti sugli edifici (officine, sede Tari e sede direzionale), 4,7 milioni per le compostiere medie e piccole e 1,2 milioni sulle stazioni di trasferenza.

Attualmente Ama, che lavora nei propri impianti il 15% dei rifiuti raccolti, spende 149,3 milioni per trattare i rifiuti indifferenziati e 31,5 milioni per quelli differenziati e punta nel 2024 a ridurre queste cifre passando rispettivamente a 111,5 milioni e 27,1 milioni: “L’autonomia impiantistica- recita il piano- che si prevede di raggiungere nel 2024 permettera’ il trattamento dei rifiuti in impianti di proprieta’ con una sensibile riduzione dei costi per il trattamento in impianti di terzi”.

Di quali impianti di tratta? Nel 2021 la municipalizzata conta di avviare 4 tritovagliatori mobili (costo 2,8 milioni), stazioni di trasferenza. Ma La gran parte degli impianti Ama pensa di avviarla tra quattro anni: un mega Tmb da 540mila tonnellate (“ovvero 3 moduli da 180mila tonnellate l’anno, anche nell’ottica di dismissione/riconversione dell’impiantistica obsoleta”) al costo di 60 milioni, l’impianto di compostaggio di Cesano (27 milioni), quello di Casal Selce verrebbe raddoppiato (passando da 60mila a 120mila tonnellate) con un costo totale di 41 milioni di euro, un altro impianto di trattamento della frazione organica con modalita’ “waste to fuel” (cioe’ ottenere biocarburante dal rifiuto) con un investimento di 50 milioni, uno o due impianti di selezione della carta da 150mila tonnellate totali (8 milioni), uno o due di selezione del multimateriale da 60mila tonnellate totali (7 milioni) e’ uno da 10mila tonnellate per il recupero dei pannolini (4 milioni).

Per la realizzazione del terzo impianto di trattamento dell’organico derivante dalla raccolta differenziata, Ama pensa a un investimento diretto di Roma Capitale: “Si desidera- si legge nel piano- sottoporre all’attenzione di Roma Capitale l’opportunita’ di possibili sinergie con la costituenda Circular IT, societa’ dedicata allo sviluppo di impianti per la produzione di biocombustibili, tramite l’impiego dei rifiuti organici urbani. In entrambi gli scenari (A e B) si e’ ipotizzato che l’investimento sia a carico di Roma Capitale ed Ama debba sostenere una tariffa fissa, competitiva rispetto alle tariffe attuali”.

I due scenari ipotizzati da Ama, per la realizzazione dei 340 milioni di investimenti previsti nel piano industriale, prevedono nel primo caso “investimenti a carico di Ama, a fronte di un apporto di capitale di 100 milioni da parte del socio e i restanti 200 milioni tramite finanziamento”; il secondo invece “con investimenti realizzati direttamente da Roma Capitale, a fronte dei quali sara’ previsto da parte di Ama il pagamento del canone di locazione per compensare gli ammortamenti”.

Sul fronte della riduzione della produzione dei rifiuti la municipalizzata intende: realizzare compostiere di comunita’ e di media taglia che contribuiranno al trattamento in loco di circa 10mila tonnellate/anno di rifiuti organici; sperimentare l’utilizzo di ‘cassonetti intelligenti’ dotati di un sistema di riconoscimento dei conferimenti (accesso controllato), finalizzato ad introdurre un sistema di tariffazione puntuale calibrato sull’effettiva produzione di rifiuti; realizzare centri di riuso all’interno dei 39 centri di raccolta (13 operativi, 6 approvati e 20 in fase di approvazione/verifica) per favorire lo scambio tra privati; sperimentare la raccolta dei prodotti assorbenti per la persona (pannolini, assorbenti femminili).

Quanto invece al personale, l’azienda conta di passare dagli attuali 7.262 dipendenti a 7.626 nel 2024, attraverso 902 assunzioni e 709 uscite nel quinquennio. Infine i mezzi per la raccolta. Ama ritiene che avra’ a disposizione 561 nuovi veicoli tra compattatori (102) per la raccolta stradale e vetture piu’ piccole per il porta a porta che “permettera’ entro giugno 2021 il raggiungimento della disponibilita’ del 75% della flotta (a fronte di una disponibilita’ media del 65% ad agosto 2020) per effetto del ringiovanimento del parco mezzi aziendale). Buon viaggio.

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