Piazza Vittorio, farmacista denuncia: minacciato e vessato tutti i giorni

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Roma – “Tutti i giorni sono minacciato e vessato. Lavoro con l’ansia specialmente quando non ci sono, anche perche’ durante il lockdown abbiamo avuto diverse aggressioni. Il mio personale e’ formato quasi da tutte donne e sento la responsabilita’ di difendere il territorio”. Parla all’agenzia Dire Giuseppe Longo, storico farmacista di Piazza Vittorio, che continua a denunciare la situazione di degrado che investe il Rione Esquilino, ma non solo.

“La parte piu’ difficile del mio mestiere e’ mettermi a disposizione e a tutela del cittadino- aggiunge- per me i cittadini sono tutti uguali, poveri, ricchi, fortunati o sfortunati. Purtroppo pero’ in questo periodo sono tantissime le persone che vivono per strada alla merce’ di qualunque situazione e che stanno portando il quartiere al collasso.”

“Dopo lo sgombero dei clochard da Castro Pretorio, questi- ricorda Longo- in buona parte, si sono trasferiti sotto i portici con le conseguenze che possiamo immaginare dal punto di vista igienico sanitario e pandemico”. Escrementi, cassonetti incendiati, gazebo del Covid test occupato di notte e usato come ‘latrina’.

“È stato fatto un esposto da un’avvocata che si e’ presa in carico di rapportare singolarmente gli episodi accaduti- denuncia il farmacista- dalla violenza carnale alle tante condizioni di pericolo per la cittadinanza. Adesso sembra che qualcosa si muova ma spero che non sia solo per Piazza Vittorio e che possa in maniera generalizzata aiutare chi ha bisogno, non solo il clochard”.

L’errore commesso in questa fase, secondo Longo, e’ proprio quello di aver “mischiato ai senza tetto anche criminali, tossici e squilibrati che non hanno alcun controllo, poiche’ non e’ previsto nessun piano per il recupero e l’assistenza di queste persone”.

Eppure e’ possibile toglierle dalle strade delle citta’, puntualizza, “basterebbe riuscire a isolarle, categorizzando le loro difficolta’”: in primis distanziare “i problemi psichiatrici da quelli criminali e di poverta’. Una volta individuata questa differenziazione- precisa il farmacista- tali persone potrebbero essere benissimo assistite e infine reinserite”. Dalle istituzioni Longo si attende adesso risposte immediate. “Che siano di emergenza?- riflette- In emergenza abbiamo comprato le mascherine tre volte tanto e fatto molti errori, speriamo di non sottovalutare ora un problema cosi’ importante”.

L’obiettivo e’ sempre quello di usare meglio le risorse gia’ individuate e non utilizzate: “Non va bene se le risorse sono spese per acquistare coperte poi buttate il giorno dopo, o per i pasti non consumati dai senza tetto, che puntualmente li lasciano a terra sporcando strade e facendo arrivare piccioni e ratti. Serve un controllo sulla realta’ dei consumi, veramente queste assistenze sono controllate nei numeri messi a disposizione?”.

Ma in attesa che le istituzioni rispondano, a Piazza Vittorio i cittadini hanno sempre piu’ paura: “Una cliente che abita sopra la farmacia mi ha detto che e’ intimorita a portare fuori il cane- conclude- dato che la sera quando esce non sa se ritornera’ a casa intera”.

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