Porto Civitavecchia, giornata informativa per operatori

Roma – Su indicazione della Asl Roma 4 e della Sanita’ Marittima, l’Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale ha organizzato ieri una giornata di informazione sul coronavirus, nei confronti delle imprese e degli operatori portuali, rivolta ai datori di lavoro, ai medici competenti e ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione delle singole imprese (RSPP).

L’incontro, svoltosi presso la sede dell’ente nel porto di Civitavecchia, era volto a informare i partecipanti sullo stato dell’epidemia da coronavirus e sugli approcci lavorativi nonche’ procedurali da osservare per fronteggiare il rischio residuo di contaminazione gia’ ben controllato e regimentato a bordo nave. Per l’occasione, il Direttore della Asl Roma 4, Giuseppe Quintavalle, ha messo a disposizione le sue articolazioni organizzative.

Hanno partecipato, infatti, il Capo Dipartimento di Prevenzione della Asl Roma 4, Simona Ursino che, attraverso una dettagliata presentazione, ha condiviso le ultime conoscenze portate all’attenzione della comunita’ scientifica sulle modalita’ di trasmissione ma, soprattutto, di prevenzione del virus e la Direttrice del Servizio SPRESAL, Maria Presto, che ha ribadito l’obbligo, per i datori di lavoro, di valutare il rischio derivante da possibili infezioni da coronavirus al fine di formare e informare i lavoratori dipendenti delle imprese portuali.

Il Responsabile dell’USMAF, Paolo Niutta, ha esposto invece le procedure per il trattamento dei cosiddetti ‘casi sospetti’. Secondo il Ministero della Salute una persona e’ definita tale in presenza dei sintomi identificati e se, nei quattordici giorni precedenti, e’ transitata o ha avuto contatti con le zone di contaminazione.

Ha, inoltre, precisato che sono in atto controlli su tutte le navi scalanti il porto di Civitavecchia. Si puo’ sbarcare solo se provvisti di autorizzazione, da parte dell’USMAF, di libera pratica sanitaria. Infine, sono stati condivisi alcuni interessanti dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS) riguardanti la capacita’ di contagio di un paziente sintomatico, i cui parametri – compresi tra 1,4-2,5 persone – se raffrontati a quelli, per esempio, del morbillo (12-18) sono decisamente inferiori.