Precisazioni sulle dichiarazioni del Procuratore De Dominicis da parte di Roma Metropolitane

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    Pur nel massimo rispetto per il ruolo e l’operato della Magistratura contabile, in merito alle dichiarazioni sulla Linea C della metropolitana attribuite oggi da notizie di stampa al Procuratore regionale della sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti Dr. Raffaele De Dominicis Roma Metropolitane non può esimersi dal comunicare alcune precisazioni, che richiamano peraltro temi già ampiamente approfonditi pubblicamente e in più occasioni.

    In primo luogo si ribadisce che l’affermazione sui “costi quasi triplicati di questa importante arteria sotterranea” non ha fondamento. L’unico incremento effettivo dei costi di investimento per la Linea C è quello che risulta dalla contabilità relativa alla tratta già in costruzione, da Monte Compatri/Pantano a San Giovanni. Rispetto ai costi di investimento stimati nel 1999, anno di redazione del progetto della Linea C da parte del Comune di Roma, la cifra allora stimata in € 1.720 milioni per la realizzazione della tratta suddetta è oggi divenuta pari € 1.830 milioni. Si ribadisce quindi, ancora una volta, che in 12 anni i costi di investimento della tratta stessa sono aumentati del 6,4%. In secondo luogo, si torna a rappresentare che le ragioni di tali aumenti sono interamente giustificate, chiare, documentate e verificabili e si riferiscono a:  la nuova normativa regionale del 2007 sulle terre e rocce da scavo, che ha stabilito che le terre rinvenienti anche dallo scavo delle gallerie delle metropolitane vadano considerate come rifiuti speciali e quindi siano trattate con procedure di smaltimento molto complesse e molto onerose, comportando un maggior costo pari a € 55 milioni;  alcuni ritrovamenti archeologici e alcune prescrizioni ordinate dalla competente Soprintendenza romana, che hanno comportato l’esecuzione di lavorazioni non previste dal progetto redatto nel 1999, determinando un maggior costo pari a € 53 milioni. Peraltro i costi dell’opera non risulterebbero triplicati nemmeno se si considerasse il valore della tratta già in cantiere, da Monte Compatri/Pantano a San Giovanni, più quello della tratta da San Giovanni a Colosseo/Fori Imperiali recentemente approvata dal CIPE. Infatti, al netto dei costi direttamente indotti da modifiche normative che hanno imposto ulteriori e diverse lavorazioni, la tratta Monte Compatri/Pantano- Colosseo/Fori Imperiali ha subito nel suo complesso dal 1999 al 2012 un incremento del 12% circa. La veridicità di quanto qui affermato è suffragata da dati e documenti che sono a disposizione di ogni Autorità che abbia titolo ad esercitare una doverosa azione di controllo e verifica. Roma Metropolitane, da parte sua, in ossequio al proprio ruolo di braccio operativo dell’Amministrazione Capitolina, ha sempre operato e continuerà ad operare nel pieno rispetto delle norme e in assoluta trasparenza.

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