Racket bancarelle, Coia: lavoro M5S ha reso illegalità evidente

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Roma – “Il racket delle bancarelle di Roma andava avanti almeno dal 2006. Tra gli arrestati anche due ex funzionari del Comune che avrebbero ricevuto soldi e regali per assegnare a loro discrezione i posteggi delle bancarelle. Ringrazio la Procura di Roma, la Guardia di Finanza e la Polizia locale per questa indagine che ha portato a 18 arresti.”

“Un’associazione a delinquere in cui sarebbero coinvolti ambulanti e alcuni esponenti di un sindacato della categoria. Grazie anche al lavoro di questa amministrazione che ha approvato una normativa che ha reso evidente un fenomeno di illegalita’ di cui avevamo piu’ volte discusso e riferito, la giustizia interviene su due filoni di indagine che riguardano illeciti nelle autorizzazioni/concessioni di suolo pubblico”. Lo scrive su Facebook il presidente della commissione Commercio di Roma Capitale, Andrea Coia (M5S).

Continua Coia: “Gia’ con l’approvazione della mia proposta di Regolamento, la delibera 30 del 2017, si pongono in essere controlli sui cambi turno e limiti al numero delle licenze che evidentemente avrebbero contribuito a stringere il cerchio attorno a chi lucrava sulla cosa pubblica. Con la commissione Commercio abbiamo fatto diversi e ripetuti sopralluoghi che hanno rilevato il fenomeno illecito dei mancati cambi turno ed altre anomalie segnalate alla Polizia locale presente ai sopralluoghi come quello in Via Cola di Rienzo”.

“Secondo quanto ricostruito ci troveremo davanti a un sistema di corruzione gravissimo che prevedeva una sorta di ‘graduatoria’ per l’assegnazione delle aree con un prezzario che variava a seconda della loro posizione e che poteva arrivare fino a 700 euro al giorno”, prosegue l’esponente M5S in Campidoglio.

“Il Regolamento del Commercio su Area Pubblica che abbiamo approvato in Assemblea capitolina nel 2017 e poi migliorato nel 2018 e’ nato non solo per rimettere ordine nel settore ma anche per prevenire fenomeni corruttivi di questo tipo che con la nostra amministrazione non sono piu’ assolutamente tollerati.”

“Le minacce, anche di morte, che ho ricevuto in questi anni non sono un segreto. Sono stato aggredito fisicamente e verbalmente piu’ volte. Non mi sono mai fermato- conclude Coia- Ho sempre denunciato quanto accaduto e sono andato avanti nel mio lavoro perche’ credo fortemente in quello che faccio. Credo nella legalita’, credo che anche un sistema corrotto da oltre 15 anni possa essere smantellato”.

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