Raggi a festival architetti: partnership pubblico-privato è futuro

Roma – “Il titolo del festival di quest’anno è ‘Restart’ e non poteva essere più appropriato visto che ci dirigiamo verso una ripartenza che è qualcosa di più di un semplice rialzare la testa, è guardare il mondo con occhi nuovi. La pandemia ha segnato un grandissimo punto di discontinuità dal mondo come lo conoscevamo prima, la capacità rinnovare, ricostruire e rigenerare dipende da noi e ci sono tutte condizioni per farlo”. Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, intervenuta oggi pomeriggio all’edizione 2021 di SPAM, il Festival dell’Architettura di Roma, organizzato nel cortile della Casa dell’Architettura di piazza Manfredo Fanti e intitolato quest’anno ‘Restart’.

Sul palco, al fianco della prima cittadina, il direttore della Direzione dei lavori e del Demanio del Segretariato generale della difesa, generale Giancarlo Gambardella, il presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Francesco Miceli, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Christian Rocchi e il direttore del Festival, l’architetto Roberto Grio.

Roma Capitale, ha sottolineato Raggi, “ha iniziato a lavorare da tempo con l’Ordine degli architetti, partecipando a bandi internazionali e concorsi di progettazione e mettendo al centro prevalentemente due temi: la ripresa della guida pubblica sugli interventi urbanistici e di ridefinizione generale della nostra città, e poi la condivisione, partecipazione e coprogettazione per rimettere al centro chi della visione di città ne fa una ragione di vita, cioè gli archietetti e i pianificatori.”

“Questo modo di intendere la città come ecosistema di persone, comunità e spazi era stato abbandonato negli ultimi anni, e ricominciare a farlo significa rimettere al centro anche la funzione propria degli architetti”.

Per la sindaca si tratta di “un valore aggiunto in una città sfrangiata e sfilacciata come Roma dove la periferia è spesso intesa come dormitorio: se c’è una funzione importante da riprendere con questa ripartenza è proprio la capacità di rigenerare le nostre città partendo dell’esistente.”

“Dobbiamo essere bravi a cogliere questa opportunità mettendo in campo delle partnership pubblico-privato per fare della rigenerazione urbana il motore di un nuovo inizio”.

Raggi ha poi citato alcuni dei progetti di riqualificazione avviati dalla sua amministrazione nel solco della rigenerazione urbana: “C’è ilavoro iniziato con Reinventing Cities, avviato dal C40, a cui abbiamo sottoposto 5 progetti di rigenerazione urbana, ormai siamo in conclusione e sulla stazione Tuscolana abbiamo già avuto i primi vincitori; siamo pronti a passare alla fase due con la chiusura della fase di progettazione e l’avvio dei lavori”.

E poi “il progetto di rigenerazione a San Lorenzo, dove dopo aver tentato un progetto con i privati poi naufragato l’amministrazione è intervenuta con un provvedimento autoritativo come l’esproprio per far rinascere un luogo abbandonato da decenni e diventato degradato e pericoloso.”

“E ancora a San Basilio, con un progetto di riqualificazione e parziale rigenerazione del quartiere che stiamo portando avanti con la cittadinanza. E poi i progetti accolti nel bando Pinqua, ovvero Tor Bella Monaca, Porto Fluviale e Cardinal Capranica, e il progetto di riqualificazione di piazza dei Cinquecento su cui siamo impegnati da più di due anni e mezzo con RFI e che vedrà la ridefinizione di volumi e spazi, senza contare il lavoro sul piazzale Ovest della stazione Tiburtina”, ha concluso la prima cittadina della Capitale.