Raggi: Regione Lazio poco chiara e cavillosa su buoni pasto

Roma – “Roma Capitale sta operando nei termini di legge per velocizzare la distribuzione dei buoni pasto ai cittadini che ne hanno bisogno, la rete di consegna e’ stata attivata e abbiamo gia’ sottoscritto i necessari rapporti contrattuali per le forniture di ticket cartacei e virtuali attraverso una app dedicata, mentre la Regione Lazio non ha ancora adottato il provvedimento che trasferisce i relativi fondi”. È quanto scrive la sindaca di Roma Virginia Raggi al vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, che nei giorni scorsi ha esortato Roma a entrare in modalita’ ‘no burocrazia’.

La sindaca ha ribadito come “l’avviso pubblico di Roma Capitale per il progetto buoni spesa e’ stato immediato e ha mobilitato risorse umane tecniche e amministrative a tutti i livelli, mettendo anche in campo risorse del Terzo settore. Inoltre- ha sottolineato la sindaca- ai fini della semplificazione amministrativa appare poco produttivo da parte della Regione Lazio aver previsto un’erogazione di somme che per Roma Capitale diventa totalmente svincolata da quella statale, in quanto da attribuire ai singoli Municipi, organismi di decentramento territoriale e non Comuni a tutti gli effetti”.

Nella lettera di legge che “una maggiore lungimiranza da parte della Regione Lazio avrebbe consentito un’unica procedura di acquisizione di beni e modalita’ di distribuzione, evitando di prevedere due procedure pressoche’ contestuali e addirittura divergenti, una centrale e una periferica, che finiscono per generare criticita’ gestionali”. “L’accertamento dei requisiti previsto dalla Regione- cosi’ ancora la sindaca- e’ ancora piu’ ‘cavilloso’ e infine le modalita’ di rendicontazione sono poche chiare, se non addirittura, contraddittorie”. Nella lettera la sindaca fa presente che “nonostante Roma Capitale abbia quasi la meta’ della popolazione residente nel Lazio ottiene poco piu’ di un terzo dei 19 milioni stanziati con la conseguenza che, ancora una volta, le risorse non sono state destinate sulla base dei bisogni effettivi della popolazione, finendo per penalizzare i quartieri periferici della citta’”.