Regione, Storace (La Destra) “Una manina rossa sui vitalizi del Lazio”

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    “Nel cancan legato alla vicenda dei vitalizi del Lazio, manca un dettaglio di cui nessuno parla.
    Una manina rossa si è infilata nel dibattito e ha depositato circa una decina di giorni fa una proposta di legge “recante disposizioni in materia di indennità dei consiglieri regionali”.
    E’ dello scorso 7 dicembre, e non di due anni fa, ed è firmata dai capigruppo del centrosinistra, Montino (Partito democratico), Maruccio (Italia dei valori), Nieri (Sinistra ecologia e libertà), Rossodivita (Radicali), Peduzzi (Fds), Romanzi (Psi), Bonelli (Verdi) e Mei (Api di Rutelli). E’ una proposta di legge apparentemente simile alla proposta di legge presentata dalla giunta Polverini”. E’ quanto scrive sul suo blog Francesco Storace, capogruppo La Destra in Regione Lazio e segretario nazionale del partito.
    “La proposta rossa non cancella i privilegi, però, ma li perpetua. Il primo comma, come per la proposta Polverini, abroga il vitalizio a decorrere dalla prossima legislatura, ed è ovvio, come stanno facendo in tutte le assemblee legislative regionali.
    Il secondo comma, come per la proposta Polverini, disciplina la permanenza del regime vigente per i consiglieri eletti in questa legislatura, anche qui come si fa in tutte le regioni per evitare ricorsi.
    La manina rossa è entrata in azione sul terzo comma – continua Storace -. Mentre il testo approvato dalla commissione Bilancio – alle 2 di notte non per insonnia, ma semplicemente perché intorno a quell’ora si è finito di lavorare dal pomeriggio – prevede il passaggio al regime contributivo dalla prossima legislatura esattamente come i lavoratori, e fissa il diritto ad andare in pensione non prima dei 60 anni, il centrosinistra non tocca l’età, che dagli anni 90 è fissato a 55 anni e con una “penalizzazione” a 50. Ora si capisce perché hanno fatto cagnara sugli assessori esterni: dovevano tutelare i privilegi dei consiglieri.
    Quanto agli assessori, non spiegano perché la norma che contrastano nel Lazio è in vigore in Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia, Toscana, Molise, Puglia e Calabria, per citare le prime che abbiamo verificato.
    Se si sommano gli abitanti di sole queste regioni, siamo ben oltre mezza Italia.
    Nel Lazio gli assessori, invece, non dovrebbero avere questo diritto solo perché non sono di sinistra? Lo dicano, se questa è l’unica vera ragione, e ne parliamo: ma non mettano in campo parolone a vuoto.
    Ultima curiosità: in commissione è passata anche una norma che sgancia le indennità regionali rispetto a quella parlamentari. Noi, a differenza della sinistra – conclude Storace – ne auspichiamo l’eliminazione e chiediamo alla maggioranza di fare altrettanto. Se il Parlamento abbassa i suoi stipendi, anche alla Pisana si deve fare altrettanto”.

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