A Roma il de profundis per l’Europa

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    A Roma il de profundis per l’Europa –

    Questa classe politica di risulta, auto-nominatasi per la terza volta al governo, senza alcuna investitura elettorale che desse loro una parvenza minima di legittimazione, ha celebrato ieri, negli incontri di Roma, “il più solenne de profundis per l’Europa e per i suoi 60 anni trascorsi dalla stipula dei trattati”, nel totale disinteresse degli italiani tutti, persino dei black bloc.

    virginia-raggi

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    Quanto sarà costato allo Stato e, quindi, a tutti noi cittadini, questo imponente e sfarzoso spiegamento di forze, per una celebrazione autoreferenziale che non interessava a nessuno, persino ai tanti partecipanti provenienti dall’Europa?

    Nessuno ci darà cifra e notizia di tali spese, purtroppo, dopo aver paralizzato per diversi giorni una intera città.

    Soporiferi, retorici, altamente iettatori, per quanti si oppongono ad una Europa ormai svilita e senza senso, priva di quei valori di democrazia per i quali era nata, desolatamente in mano a pericolosi potentati economici d’oltreoceano, i discorsi a media unificati pronunciati nella circostanza.

    Pur desolati e depressi per l’avvenuta celebrazione, ci consoliamo solo pensando a cosa sarebbe avvenuto se Renzi non avesse perso il referendum dello scorso anno e, da novello Napoleone d’Italia, avesse presenziato questa manifestazione, consacrandosi di fronte l’Europa a presidente neo-imperatore del paese.

    Poveri noi e povero paese. Che tragedia sarebbe stata per gli italiani tutti, collocatisi stoltamente, per indifferenza ed odio della politica, nelle sue mani di ambizioso, coadiuvato da uno strabordante ed ultra bulimico Giglio Tragico.

    Che disdetta (per loro!) che sia andata così, altrimenti avremmo potuto avere la gradita (sempre per loro!) sorpresa, scaduto il mandato di Mattarella, di vedere – chissà – babbo Tiziano Renzi alla presidenza della Repubblica italiana.

    Ma considerato l’immobilismo generale tuttora imperante contro questa sorta di dittatura strisciante di Pd, governo, istituzioni di garanzia, tutte, non meravigliamoci di nulla, perché tutto potrebbe ancora accadere.

    Pier Francesco Corso

     

     

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