Roma Metropolitane. Ancora nessun accordo, si lavora per evitare fallimento

Roma – Ancora nessun accordo su Roma Metropolitane. Le riunioni che si sono tenute fino a ieri sera, prima quelle con i privati responsabili delle azioni legali che hanno portato al pignoramento dei conti correnti dell’azienda e poi l’altra con il Collegio sindacale, che aveva minacciato di portare i libri in tribunale, non hanno ancora dato gli esiti sperati. Ma al momento nessuno vuole arrivare al fallimento della societa’: ne il Comune, che sta lavorando proprio “al fine di scongiurare tale scenario”, ne i creditori.

Questa, a quanto apprende l’agenzia Dire, l’attuale fotografia dell’azienda partecipata del Comune di Roma che si occupa della realizzazione delle metropolitane, gravata da due distinti pignoramenti per l’importo complessivo di 18,8 milioni. Le indiscrezioni filtrano da ambienti di Roma Metropolitane durante il primo giorno di sciopero dei dipendenti.

La situazione e’ questa: il Comune di Roma non e’ stato ancora in grado di assicurare le coperture del debito che ha detto di volersi caricare sulle spalle per pagare le aziende creditrici: in particolare 12,5 milioni dovuti al consorzio De Santis che ha realizzato il progetto dei corridoi Eur-Laurentina ed Eur-Tor de’Cenci, 4,2 milioni per Salini nell’ambito del progetto della linea B1 e 21 per Metro C spa, oltre a 900.000 euro destinati al consorzio Metrofil. Il Campidoglio e’ in attesa del riconscimento delle somme ma fonti interne fanno sapere che “Roma Metropolitane non fallira’”.

Al momento non sono state ancora sbloccate quelle pratiche che potrebbero chiudere lo Stato di crisi ma il Collegio sindacale, sempre a quanto si apprende, ha fatto sapere di non voler far precipitare la situazione aprendo una procedura concorsuale, come annunciato a mezzo stampa nei giorni scorsi.

Nuove e positive notizie, spiegano in Comune, “dovrebbero arrivare entro al fine della settimana tramite uno scambio di note”. I costruttori vogliono solo garanzie di pagamento: e’ un primo passo del Comune in quella direzione potrebbe essere l’accantonamento delle somme e il pagamento di altri e precedenti contenziosi. Il cui saldo potrebbe rappresentare un’iniezione di fiducia anche per i creditori che hanno portato il Tribunale a pignorare i conti correnti della societa’.