Roma Metropolitane, protesta dei dipendenti

"Se anche la società dovesse sparire, comunque, il carico di contenziosi fisiologico che si porta dietro la metro C non sparisce con Roma Metropolitane. Ma rimane in capo al Comune di Roma, come dimostra la giurisprudenza"

Roma – Sciopero per i lavoratori di Roma Metropolitane. Da questa mattina stanno protestando in piazza del Campidoglio contro la situazione di crisi dell’azienda. A rischio ci sono gli stipendi dei 160 dipendenti e i progetti curati dalla partecipata al 100% di Roma Capitale. Vale a dire metro C, ammodernamenti delle linee A e B con i 420 milioni di euro di finanziamento statale e anche gli interventi previsti dal Pums.

A spiegare la situazione e’ stata Paola Propana, rsa Uil Trasporti di Roma Metropolitane. “Lo sciopero nasce perché la nostra situazione perdura in uno stato di incertezza da più di 2 anni. È evidente che in questo periodo il problema e’ peggiorato. Le risorse finanziare si sono continuate ad assottigliare e il Comune continua a non riconoscerci i crediti dovuti. Abbiamo fatto un decreto ingiuntivo di 14 milioni di euro per tutto il fatturato non riconosciuto che ci e stato sempre respinto dal Comune.

Che però non ha invece mai disconosciuto le nostre prestazioni”, ha detto la sindacalista. Spiegando che “questo manda i conti all’aria e l’azienda ci ha comunicato che gli stipendi il 27 aprile non erogati perché non ci sono risorse, dopo che fino a marzo li abbiamo percepiti a rate o in ritardo per un anno. La situazione e’ davvero grave, non abbiamo neanche pagati tributi e contributi che sono scaduti il 16 aprile”.

Per Propana, pero’, “il problema piu’ grande e’ che i nostri vertici dicono che l’azienda non ha altro destino che il fallimento. Se non arriveranno atti dal Comune per sanare la situazione, dalla liquidità fino ai bilanci 2015, 2016 e 2017 che non sono ancora chiusi. E visto che siamo una Srl, nonostante partecipata al 100% dal Campidoglio, rischiamo da diritto civile lo scioglimento della società”.

“In tutto questo c’e’ la narrazione dell’amministrazione. Abbiamo letto dichiarazioni del consigliere Stefano e dell’assessore Gennaro in cui dicono che stanno lavorando per risolvere la situazione. Le recepiamo e oggi chiediamo che queste buone intenzioni espresse vengano tradotte in atti ufficiali”.

Ma cosa rischia la città se Roma Metropolitane dovesse effettivamente fallire o essere liquidata? “È interesse del Campidoglio, nostro con 160 posti di lavoro da garantire e della città che l’azienda resista. Altrimenti- ha concluso la rsa della Uil Trasporti- ci scordiamo la mobilita’ per 5 anni. Si ferma la linea C e si fermano tutti i progetti”.

“Dal Pums agli ammodernamenti delle metro a A e B perdendo circa 420 milioni di finanziamento statale. Se anche la società dovesse sparire, comunque, il carico di contenziosi fisiologico che si porta dietro la metro C non sparisce con Roma Metropolitane. Ma rimane in capo al Comune di Roma, come dimostra la giurisprudenza”.