Roma Metropolitane, Uilt Lazio: mobilitazione contro 29 esuberi

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Roma – “Un anno fa, tra le proteste del sindacato, gli inaccettabili fatti del 1 ottobre 2019 quando lavoratrici e lavoratori riuniti in presidio pacifico per opporsi alla messa in liquidazione dell’azienda furono caricati dalla polizia, veniva insensatamente messa in liquidazione Roma metropolitane l’unica tecnostruttura romana per la progettazione, l’ammodernamento e la realizzazione delle infrastrutture per la mobilita’”. Cosi’ in una nota congiunta il Segretario Generale Uilt Lazio Maurizio Lago e il Segretario Regionale Uilt Lazio Alessandro Bonfigli.

“In data odierna l’incontro tenuto con il liquidatore non ha prodotto alcun risultato se non la conferma di quanto gia’ denunciato: una costosissima procedura di liquidazione -continua la nota- con esorbitanti costi per le consulenze, che l’Amministrazione di Roma Capitale ci ha raccontato in ogni occasione essere inevitabile e necessaria per rimettere in ordine i conti dell’azienda.”

“Il liquidatore di Roma metropolitane ha affermato che le 29 eccedenze individuate riguardano figure professionali che sono ridondanti e che non trovano collocazione funzionale in quella che sara’ la nuova struttura di Roma metropolitane: si evince di fatto che il vertice aziendale ha configurato una nuova macrostruttura dell’azienda che provoca esuberi, senza che siamo state convocate le organizzazioni sindacali, contravvenendo ai protocolli delle relazioni industriali”.

“Siamo davanti ad un fatto grave – continuano Lago e Bonfigli – perche’ la norma salvaguarda i posti di lavoro, attraverso il ricollocamento ma oltre a questo non c’e’ nessuna tutela, ne’ per quanto riguarda le retribuzioni ne’ per quanto riguarda il rispetto delle professionalita’, aspetti per i quali come sempre il sindacato combattera’.”

“A tre mesi dalla scadenza del contratto di servizio, che avverra’ il 31 dicembre 2020, e ad un anno da quell’atto violento, triste epilogo di un modus operandi che ha sempre tagliato fuori le rappresentanze sindacali dai tavoli dove le decisioni venivano prese ma anche dalla semplice informazione trasparente su quanto accadeva, raccogliamo dopo questo incontro sindacale e dopo l’audizione di ieri in Commissione permanente trasporti Regione lazio con totale assenza di Roma Capitale – l’ennesimo fallimento di una amministrazione inconcludente e completamente sorda ai diritti dei lavoratori: nessun passo in avanti sostanziale verso l’uscita dalla liquidazione e l’ennesima dichiarazione di esuberi con annesse giustificazioni – Siamo stati davanti ad una esecuzione di una strategia politica – continuano i 2 sindacalisti – una dichiarazione di eccedenze di personale mentre si conduce con il Socio una trattativa per il rinnovo del contratto di servizio senza avere i bilanci approvati, a nostro avviso folle per quanto vero.”

“Quali sono stati gli interventi del Liquidatore per rimuovere lo squilibrio finanziario dell’azienda? Abbiamo incalzato sulla sola approvazione del bilancio 2015 e sull’effettuazione di lavori su attivita’ non ricomprese dal vigente contratto, che se fosse cosi’ non potranno essere remunerate da Roma Capitale”.

“Come si puo’ riconfigurare l’assetto della struttura organizzativa di una azienda il cui contratto in essere con il Socio Unico Roma Capitale scadra’ tra tre mesi e che, in assenza della stipula del nuovo non puo’ nemmeno garantire la propria sopravvivenza, trovandosi in liquidazione? Non condividiamo le risposte del Liquidatore sulla comunicazione degli esuberi alla Regione come la testimonianza dell’avvenuta ricognizione cosi’ come ci sembra davvero fuori luogo ascoltare che il team di liquidazione ha individuato sia  esuberi che nuove figure professionali da innestare nell’organico con un futuro piano industriale”.

“Non ci siamo – concludono Lago e Bonfigli – e’ evidente l’assurdita’ di dichiarare 29 eccedenze e contestualmente garantire un rilancio dell’azienda: cosa accadrebbe all’azienda se i bilanci non venissero approvati e se il nuovo contratto non venisse stipulato? Non ci accontentiamo piu’ di dichiarazioni ‘prendi – tempo’, Roma metropolitane non puo’ cessare di esistere.”

“La pubblica amministrazione parla per atti e gli unici atti ufficiali che al momento esistono sono un contratto in scadenza il 31 dicembre, un solo bilancio approvato 2015 (in pareggio e non in perdita) ed una serie di delibere e di ordinanze che determinano che un Ramo di Roma Metropolitane, quello della progettazione, sia scorporato in Roma servizi per la mobilita’ (laddove e’ stato sempre un mistero di come si sarebbe potuto fare a perimetrare un ramo in una azienda che ha sempre lavorato a matrice)”.

“La comunicazione trasmessa alla Regione Lazio delle 29 eccedenze e’ un atto vergognoso che genera nuovamente tensioni e preoccupazioni tra i lavoratori tutti, atto ancora piu’ disdicevole per lo piu’ se fatto cosi’ come detto dal liquidatore senza nemmeno la conoscenza del Socio Roma Capitale.”

“In questo quadro diventa ancora piu’ inaccettabile il rifiuto del liquidatore di consegnare al sindacato l’atto trasmesso alla Regione. L’azienda non appartiene al Liquidatore e nemmeno i destini delle lavoratrici e dei lavoratori.”

“L’azienda appartiene a Roma e ad essa deve essere restituita in salute, senza perdita di ulteriori professionalita’ che rappresentano un impoverimento per la pubblica amministrazione. La mobilitazione sara’ inevitabile”.

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