Roma, bloccata la valorizzazione delle ex zone militari a Forte Trionfale

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    La paralisi del negoziato tra il Comune di Roma e il Demanio ha bloccato anche il percorso che stava portando alla riappropriazione di alcuni ex forti militari da parte della città.
    Il problema è emerso nel corso della Commissione capitolina Patrimonio che, incontrando i funzionari del dipartimento, ha appreso che nell’ambito del complesso scacchiere Governo-Capitale sul federalismo demaniale, si prevedeva una procedura a parte con un protocollo Comune-Demanio del 7 agosto 2014 per la razionalizzazione e valorizzazione di alcune caserme e aree ex militari.
    Nel protocollo sottoscritto si prevedeva la riappropriazione da parte del Comune, in cambio della loro valorizzazione, dei forti di via Porto fluviale, Boccea, la caserma Ruffo al Tiburtino, le aree militari in viale Angelico, al Trullo e il Forte Trionfale.
    Nonostante la Commissione Urbanistica avesse creato un’unità apposita, un vero progetto è stato definito solo su Forte trionfale.
    A quanto è emerso in Commissione, alla Caserma Ruffo aveva pensato anche l’assessora capitolina al sociale Laura Baldassarre come sede di accoglienza per i migranti transitanti, per risolvere strutturalmente il problema generatosi con la tendopoli temporanea di via Cupa.

    Anche questa partita arriva insoluta sul tavolo della sindaca di Roma Virginia Raggi e della sua Giunta, nonostante ci fossero tutte le premesse per chiuderla per tempo a vantaggio della città.

    Alessandra Gravino

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