Roma: Viadotto Magliana ‘dimezzato’ a tempo indeterminato

Roma – Il viadotto della Magliana, i cui lavori sarebbero dovuti terminare il 31 ottobre, restera’ in funzione ‘a scartamento ridotto’ a tempo indeterminato con una sola carreggiata aperta per la mancanza di un corrimano, un tubolare d’acciaio sul punto di curva a 90 gradi che per legge deve unire le barriere di protezione che l’azienda vincitrice dell’appalto da circa 200mila euro non e’ stata ancora in grado di reperire e installare.

È quanto emerso dalla riunione di stamattina della commissione Trasparenza di Roma Capitale, convocata dal presidente Marco Palumbo (Pd), che ha visto la partecipazione di residenti, consiglieri di maggioranza e opposizione e dei tecnici del dipartimento Simu del Campidoglio.

A spiegare la situazione e’ stato il geometra Grazio Grande, responsabile dell’Ufficio manutenzione ponti e gallerie del Simu per i Municipidall’VIII al XV e che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere d’arte stradali, barriere di sicurezza, appalti specialie implementazione.

L’appalto, “aggiudicato secondo gara pubblica, era stato fissato in 120 giorni per la difficolta’ operativa dell’esecuzione di questo tipo di lavori che solitamente viene svolto a carreggiata chiusa, cosa che era impossibile su questa autostrada e quindi e’ stato realizzato su punti di 3 metri per 170 metri piu’ la parte finale”, ha spiegato il responsabile del Campidoglio. Solo che poi “tutto cio’ che poteva andare storto e’ andato storto ma non c’e’ nessuna colpa da parte nostra, noi abbiamo vigilato e sollecitato piu’ volte l’impresa. Nella peggiore delle ipotesi avremmo dovuto chiudere tutto il 31 ottobre, ma il fornitore delle barriere non e’ stato in grado di rispettare i tempi di consegna dei prefabbricati e ha spostato la prima consegna dai primi di ottobre a fine ottobre, poi a meta’ novembre e ancora a fine novembre: noi abbiamo intimato all’impresa di trovare un altro fornitore ma era gia’ economicamente esposta, cosi’ ha continuato ad aspettare e si e’ beccata da noi le penali, che abbiamo applicato al massimo: 4mila euro per il rallentamento e 700 euro per ogni giorno che passa, tanto che ora siamo in contenzioso con l’azienda che ci ha fatto causa”.

Al momento, ha sottolineato il geometra Grande, “le penali ammontano a 22mila euro su una gara da circa 200mila, che comunque non possono colmare i disagi vissuti dai cittadini. Oggi per aprire la strada su quella barriera per legge va installato un corrimano metallico di chiusura e giunzione tra i vari pezzi, pena responsabilita’ personali, e quindi dovremo mantenere ancora il restringimento di carreggiata. Il problema non e’ il cittadino normale che va a 50-60 km/h, ma la notte quando sfrecciano a 110: se qualcuno va contro la barriera e cade giu’ i magistrati ci vengono a prendere a casa. Ora abbiamo sentito altro produttore di Perugia e vedremo i tempi della procedura. Speriamo di risolvere per fine gennaio”. Il consigliere capitolino del M5S, Fabio Tranchina, ha quindi chiesto agli uffici di “segnalare l’impresa all’Anac per inaffidabilita’. Per noi e’ un dovere perche’ gli uffici fanno da ammortizzatore, la politica si prende la sua responsabilita’ e poi chi deve pagare non paga”.