SALARIA SPORT VILLAGE, CORBUCCI-D​I STEFANO (PD): “UN BLUFF L’ANNULLAM​ENTO DELLE DELIBERE DI ALEMANNO”

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    “Questo ricorso presentato dal Salaria Sport Village contro due note ed una delibera della giunta Alemanno si é dimostrato un bluff fin dall’inizio. La sentenza del Consiglio di Stato, peraltro giuridicamente corretta, non cambia una di virgola il quadro probatorio del processo penale. Serve soltanto a dare al Salaria un’arma in mano da brandire contro le accuse della Procura” lo dichiarano in una nota Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio e Silvia Di Stefano, coordinatrice del circolo Pd Castel Giubileo-Settebagni. “Questo ricorso chiedeva l’annullamento di atti che la stessa amministrazione Alemanno ha definito ricognitivi e non certo prescrittivi, quindi privi di valore impositivo che nell’accogliere le motivazioni della Procura dichiaravano nullo il provvedimento di raggiunta intesa che il commissario straordinario aveva emesso in sostituzione del permesso di costruire e di conseguenza estrometteva il Salaria Sport Village dall’elenco degli impianti pubblici” continuano Corbucci e Di Stefano “il Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del Tar che dava ragione a Roma Capitale, ha precisato di non poter entrare nel merito della validità delle ordinanze della presidenza del consiglio sui poteri straordinari, oggetto del ricorso di Italia Nostra, prendendole per buone e decidendo quindi di pronunciarsi su questa questione minore”. “Per questa ragione questa sentenza é un bluff perché le note di Alemanno erano costruite per essere demolite e come giustamente fa notare il giudice amministrativo non spettava certo a Roma Capitale decidere sulla nullità del provvedimento di raggiunta intesa, bensì al Tar del Lazio che dovrà pronunciarsi sul ricorso degli ambientalisti e dei comitati di quartiere” spiegano i consiglieri del Pd “grazie a questo pastrocchio i legali del Salaria Sport Village potranno asserire al processo penale di avere un giudizio del tribunale amministrativo che interpreta le ordinanze della presidenza del consiglio a proprio favore, mentre la Procura non potrà considerare nulle quelle ordinanze in assenza di una sentenza del Tar che tarda purtroppo ad arrivare. La preoccupazione, quindi, é che il processo, fin qui istradato correttamente, possa ritrovarsi a poggiare su fondamenta di argilla. Non permetteremo, tuttavia, che il tentativo della cricca di sopravvivere arrivi a destinazione. É una battaglia di legalità e giustizia”.

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