San Carlo di Nancy, con Navio 150 impianti protesi ginocchio entro 2020

Più informazioni su

Roma – Un nuovo robot entra in sala operatoria all’Ospedale San Carlo di Nancy, ospedale di Roma accreditato con il Ssn: si tratta del sistema robotico Navio per la chirurgia protesica del ginocchio, sia per le protesi totali che per le protesi monocompartimentali ossia parziali. Dopo l’introduzione di circa un anno fa del Robot da Vinci per la Chirurgia Urologica, il nosocomio e’ infatti il primo ad introdurre l’avanguardia del sistema Navio nella capitale e l’unico a dotarsene in maniera stabile tra le regioni limitrofe e il sud Italia. La struttura implementa quindi le tecnologie presenti, diventando cosi’ centro di riferimento non solo per Roma ma anche per il centro-sud Italia per la chirurgia robotica”.

“Il sistema Navio ci permettera’ di eseguire circa 150 impianti entro fine anno e dal 2021 circa il 30% degli interventi di protesica al ginocchio (su un totale annuo di circa 600 protesi) saranno eseguiti con la tecnologia robotica- commenta il dottor Mario Tartarone, Direttore del dipartimento di Ortopedia e Traumatologia all’Ospedale San Carlo di Nancy- Un impianto di protesi al ginocchio eseguito con il robot equivale a un vestito di alta sartoria: il chirurgo mantiene il pieno controllo del gesto operatorio ma l’utilizzo del robot permette un’estrema precisione nell’impianto della protesi, che si traduce in un vantaggio importante per il paziente. Piu’ si riesce a ripristinare l’anatomia dell’articolazione tanto piu’ la protesi durera’ nel tempo”.

“Navio- spiegano- e’ un robot dotato di estrema precisione chirurgica che supporta l’expertise del chirurgo ortopedico in ogni fase dell’intervento di protesi di ginocchio. Il sistema robotico permette infatti un’accurata pianificazione dell’intervento per personalizzarlo sull’anatomia e sulla specifica cinematica (movimento) del ginocchio del paziente: con l’ausilio di multipli sensori, posizionati intra-operatoriamente sul femore e sulla tibia del paziente, si ricostruisce un’immagine 3D delle superfici articolari, per uno studio preciso dell’anatomia del ginocchio e per definire l’esatto posizionamento e la misura piu’ precisa delle componenti protesiche. Infine, durante l’intervento in sala operatoria, il “braccio robotico” computer-assistito guida l’esecuzione del chirurgo sul modello 3D precedentemente pianificato per il posizionamento della protesi”.

Il sistema Navio “non necessita di esami di imaging durante l’esecuzione dell’intervento (come ad esempio TC o risonanza magnetica) ma utilizza speciali sensori per rilevare e pianificare il posizionamento personalizzato delle componenti protesiche sull’anatomia del paziente- spiega il dottor Tartarone- Il robot non sostituisce il chirurgo ma lo assiste, con un vantaggio indiscusso per il paziente che si traduce in una minore esposizione a radiazioni (grazie proprio al fatto che non sono necessari esami di diagnostica durante l’intervento), nella massima accuratezza nella posizione dell’impianto, nella riduzione del dolore e quindi dei farmaci antidolorifici post intervento, in ridotti tempi di degenza, nel recupero completo del movimento naturale del ginocchio con una migliore propriocettivita’ (ovvero non si ha la fastidiosa sensazione di avere “un corpo estraneo” nel ginocchio)”.

Ma quando e’ necessario intervenire? “Un intervento di protesi al ginocchio- fanno saper dall’ospedale- puo’ rendersi necessario principalmente a causa dell’artrosi, un processo degenerativo della cartilagine articolare e dei tessuti connessi, che colpisce non solo gli anziani, ma anche soggetti in giovane eta’ come conseguenza di traumi, malattie infiammatorie o reumatiche, gravi deviazioni assiali congenite. La sintomatologia dell’artrosi si manifesta con dolore, in una prima fase solo nei movimenti, successivamente anche a riposo, e infine puo’ portare a disabilita’ con un conseguente peggioramento della qualita’ di vita nella quotidianita’.”

“Viene diagnosticata attraverso una visita specialistica e tramite esami radiografici standard sotto-carico, che possono essere integrati per una diagnosi precoce da una Risonanza Magnetica. Oggigiorno, le persone hanno uno stile di vita piu’ attivo e un’aspettativa di vita che si e’ allungata, quindi la chirurgia protesica del ginocchio non punta solo a far tornare a camminare il paziente senza dolori, ma anche a permettergli un recupero della mobilita’ naturale del ginocchio, consentendo cosi’ il ritorno alle comuni attivita’ della vita quotidiana ed anche ad una moderata e controllata attivita’ sportiva amatoriale”.

“L’Ospedale San Carlo di Nancy puo’ cosi’ diventare anche un centro di formazione per la chirurgia robotica per il centro-sud Italia, un punto di arrivo per specializzandi e chirurghi che hanno il desiderio di affinare la tecnica e la conoscenza delle tecnologie robotiche d’avanguardia. Abbiamo inoltre un accordo formativo quinquennale con la scuola di specializzazione dell’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Roma e siamo aperti ad ulteriori collaborazioni con altre importanti universita’ italiane”, conclude Tartarone.

Le potenzialita’ della nuova tecnologia non si esauriscono qui. Il sistema robotico Navio entrera’ infatti sempre piu’ nella pratica clinica: e’ in corso di validazione lo sviluppo dei sistemi per la chirurgia protesica dell’anca e verra’ inoltre implementato nell’ambito della Traumatologia dello Sport per le ricostruzioni dei legamenti crociati anteriori e posteriori del ginocchio.

Più informazioni su