Sapienza, mobilitazione studenti contro tasse e didattica a distanza foto

Roma – In tarda mattinata alcuni studenti e studentesse de ‘La Sapienza’ di Roma sono entrati nell’ateneo per lasciare sotto l’albero di Natale pacchi regalo simbolici per denunciare le condizioni in cui versano gli universitari a ridosso del periodo natalizio, in cui e’ previsto il pagamento della seconda rata di tasse universitarie. “Dad classista, seconda rata, spazi inutilizzati e mancato rientro in sicurezza”, hanno scritto gli studenti sui pacchi.

L’azione, sostenuta dal Fronte della Gioventu’ Comunista (FGC) e dall’aula studio ‘Fuori Luogo’, si propone di lanciare la manifestazione di mercoledi’ 16 dicembre alle ore 10.30 preannunciata anche da una lettera nella quale si chiede per quel giorno un incontro alla neorettrice Antonella Polimeni e si inquadra in una settimana di agitazione che culminera’ con la manifestazione cittadina del 18 dicembre sotto al Parlamento in occasione della discussione della legge di bilancio.

“La nostra universita’ e’ ormai chiusa da marzo, il governo non ha fatto nulla per garantire un rientro in sicurezza, determinando in breve tempo il ritorno alla didattica a distanza. In tutto questo- affermano gli studenti di Fgc in una nota inviata alla stampa- il ministro dell’Universita’ si e’ limitato soltanto a dichiarazioni propagandistiche nonostante la crisi senza precedenti con la quale noi studenti ci stiamo confrontando”.

“Pur consapevole delle condizioni economiche in cui versano le famiglie e delle modalita’ in cui la didattica e’ stata erogata, l’universita’ non esita a scaricare il peso dell’istruzione sulle spalle degli studenti attraverso la richiesta di pagamento delle tasse universitarie nonostante le molteplici manifestazioni promosse in questi mesi- continuano gli studenti- Inoltre, gia’ prima della pandemia accusavamo il problema della carenza di spazi adibiti allo studio, sebbene esistano all’interno dell’ateneo molti locali ad oggi inutilizzati”.

“In un sistema universitario e della ricerca gia’ stremato da anni di tagli, privatizzazioni e aziendalizzazione, la crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria non sta facendo altro che peggiorare la nostra condizione a causa del peggioramento delle condizioni economiche di molti studenti”, prosegue il comunicato.

“In tanti hanno perso o visto precarizzato il proprio lavoro o quello dei propri familiari, chi per pagarsi l’universita’ e’ costretto a lavorare vede compromesso il proprio rendimento e si scontra con i problemi della didattica a distanza. Infatti, la Dad e’ un ostacolo ulteriore per chi non dispone dell’adeguata strumentazione e di un luogo di studio idoneo, senza contare che spesso la non registrazione delle lezioni rende di fatto impossibile la partecipazione degli studenti che devono lavorare oppure che hanno problemi di connessione”.