Se il caregiver non può andare al Caaf, il Caaf va dal caregiver: di parte a Roma

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Roma – Un Caaf a misura di disabilità, per aiutare le famiglie ad accedere a servizi, risorse e benefici, senza perdersi tra le carte della burocrazia: sta muovendo i primi passi a Roma il primo sportello di assistenza fiscale di questo genere, grazie alla convenzione con la fondazione Villa Point.

L’idea è della presidente della fondazione, Fabiana Gianni, che in quanto giornalista e mamma-caregiver “militante”, sa bene quanto un servizio di questo tipo possa essere utile per chi si prende cura di un familiare con disabilità e rendere esigibili diritti e tutele che spesso rischiano di perdersi, anche loro, nelle maglie della burocrazia.

“Il progetto nasce dall’esigenza di facilitare le famiglie con disabilità grave e gravissima, con particolare attenzione ai caregiver – ci spiega Fabiana Gianni – L’accesso ai servizi sociosanitari dei comuni passa infatti per una serie di documenti che le famiglie si trovano a dover produrre.”

“Quando viene chiesta, per esempio, l’assistenza, o un sussidio, come prima cosa vengono chiesti la situazione reddituale, l’Isee, l’Isse sociosanitario e una serie di adempimenti di ordine fiscale. Questo ha sempre determinato un forte ritardo, perché le famiglie devono raccogliere moduli, uscire, fare tanti giri, spesso non sapendo a chi lasciare la persona accudita, specialmente se questa è non autosufficiente.”

“E poi ci sono gli anziani soli, il covid, i malati oncologici ecc: una platea immensa di persone che, nel momento di massimo bisogno di accedere a un servizio, al contempo hanno maggiori difficoltà nel trovare soddisfazione a questa richiesta”.

Alla luce di questo, cosa ha fatto la fondazione Villa Point? “Abbiamo cercato un Caaf, con operatori che avessero totalmente impreparate sul tema della disabilità: può sembrare paradosso, ma ho scoperto che quando le persone si interessano alla disabilità non perché siano nel settore ma perché lo desiderano, significa che hanno uno spirito civico proprio, che è il miglior patrimonio per perseguire l’inclusione.”

“Sulla base di questo, ho individuato una piccola realtà in una zona popolare di Roma come la Tuscolana, presieduto da Vittoria Michienzi, che in tempi record ha creato con me una serie di opzioni adattabili alle esigenze di queste famiglie”.

Per esempio? “Rendere il portale totalmente accessibile anche ai visitatori ciechi, creare un canale di comunicazione a distanza senza imporre uno standard”.

Che significa? “Che è l’utente a scegliere. Oggi, quando si fa una riunione a distanza, si danno per scontate competenze informatiche che, specie nelle fragilità, non tutti hanno. Nel nostro caso, è l’utente a scegliere la modalità di contatto: che sia la videochiamata Whatsaap, Skype, Meet, o una semplice telefonata: tutta la gamma di comunicazioni è aperta”.

Il Caaf a domicilio E poi, c’è un’altra opzione: “Se l’utente non utilizza mezzi informatici, o fatica a uscire di casa, attiviamo il Caaf a domicilio: un operatore su appuntamento si reca a casa dell’utente, raccoglie la documentazione oppure aiuta a produrla, fotocopiarla ecc., fino a completare il ‘pacchetto’ finale.”

“All’interno del Caaf, questo viene raccolto dalla postazione virtuale della fondazione Villa Point, con operatori che da remoto aiutano a veicolare la pratica all’interno del municipio, spiegando, ricordando e sollecitando l’ottenimento del massimo del servizio.”

“Tutto questo non ha costi aggiuntivi, occorre solo la tessera annuale di iscrizione al Caaf, che costa 30 euro e include tutti questi servizi. Non solo: la fondazione aggiungerà servizi legati alla scuola, un aiuto concreto ai genitori per capire cos’è il Glh, il Pei e tutto ciò che serve per migliorare l’ambito scolastico, ricreativo, riabilitativo ecc.”.

Naturalmente, per far funzionare tutto questo, è necessario che il servizio sia conosciuto tra le famiglie: “Stiamo preparando una comunicazione che diffonderemo prima all’interno del comune, poi della provincia e infine di tutta la regione, tramite parrocchie, centri anziani, residenze sanitarie, municipi, asl e tutti i canali possibili.”

“Contiamo di partire all’inizio dell’anno, ma intanto sono già attivi tutti i servizi di Caaf e patronato, i servizi scolastici e quelli per l’attivazione dei servizi socio-sanitari da remoto e a domicilio.”

“Alcuni utenti già si sono rivolti allo sportello: è un bel regalo di Natale che, come caregiver, ci siamo voluti fare. Un progetto coraggioso, che ci impegneremo a far crescere e mettere a disposizione di tutti”. Per informazioni e appuntamenti, si può scrivere alla fondazione (villapointonlus@gmail.com) o rivolgersi direttamente al Caaf (via Popilio Lenate, 13), oppure telefonare al numero 347 981 2156. (Agenzia Dire)

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