Sequestro campo Castel Romano, il Gip: condizioni precarie e pericolose

Roma – Rifiuto di atti di ufficio e reati ambientali. Queste le ipotesi di accuse, a carico di ignoti, nell’ambito del sequestro preventivo, disposto dal gip di Roma, del Villaggio della Solidarieta’ di Castel Romano, sulla via Pontina, oltre ad alcune aree vicine, adibite a discarica abusiva, per una superficie totale di circa 65mila metri quadrati, all’interno dell’area naturale protetta di Decima Malafede.

Secondo il gip Francesca Ciranna, pubblici ufficiali, rimasti ignoti, hanno “omesso l’adozione di provvedimenti realmente utili ed efficaci per il campo rom di Castel Romano – si legge nel decreto di sequestro – cosi’ che le condizioni generali del campo e delle aree circostanti” sono divenute “assai precarie, con pericolo per la salute e l’incolumita’ degli occupanti, essendo le aree completamente invase di rifiuti (anche pericolosi) di qualsiasi natura e tipologia” tra cui “carcasse di auto bruciate in stato di abbandono, con presenza di carogne di topi rilevate in piu’ punti del campo, cavi volanti di natura non determinata, costruzioni pericolanti e sistemi di smaltimento dei liquami in completo stato di disuso e abbandono, consentendo che buona parte della popolazione residente si approvvigionasse di acqua tramite taniche riempite per mezzo di piccoli condotti di acqua liberi al suolo”.