Sfitti record: 950mila metri quadrati di uffici deserti

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Roma – A Roma e’ boom di uffici sfitti con oltre 950 mila mq di ambienti vuoti. “Sono i dati dell’ultima rilevazione datata marzo 2020. Il mercato ha bisogno di nuova linfa”, spiega Mauro Ciardi, responsabile del dipartimento corporate di Josas Immobiliare che ha scattato la fotografia. Ad essere maggiormente penalizzato, spiega ancora Ciardi “il quartiere Eur capofila in questa direzione, in quanto l’offerta e’ obsoleta e dal boom dell’alta velocita’ molte aziende hanno riscoperto Repubblica, Barberini, Bissolati, reticolo strategico e vicino alla stazione Termini. Urge un recupero dell’area degli ex Mercati Generali e dell’intero quartiere Ostiense, distretto ideale per insediamenti lavoro, leisure e retail, poiche’ semi-centrale e servito dalla metropolitana e dalla stazione ferroviaria, nonche’ caratterizzato da un respiro fortemente urbano e da una fisionomia europea”.

“L’emergenza sanitaria potra’ essere per la Capitale un’occasione per riprogettare il parco uffici e raggiungere Milano, che ha avviato il processo di rinnovamento gia’ venti anni fa, allineandosi agli standard internazionali e potendo contare su una rete metropolitana omogenea a differenza di quella capitolina. Roma deve rinnovarsi- prosegue Ciardi- nonostante da sempre legata alla pubblica amministrazione, a tratti una zavorra per un reale sviluppo competitivo del parco uffici. La spending review, avviata nel 2012, ha poi contribuito a determinare una notevole contrazione della domanda di spazi a uso direzionale da parte della Pubblica Amministrazione e del suo indotto, per tradizione a Roma principali utilizzatori di immobili a uso ufficio”.

Un settore chiave quello degli uffici, poiche’ motore economico e simbolo della ripartenza, riprova del fatto che l’interazione quotidiana fra colleghi e clienti non potra’ mai essere sostituita neppure dai piu’ avanzati strumenti di intelligenza artificiale. Gli work-place sono pero’ destinati a mutare in era Covid, in quanto si profila un’ibridazione degli edifici e l’applicazione di misure e arredi di sicurezza (divisori in plexiglass, grandi vetrate, giardini, postazioni ben separate, stanze ‘trasversali’ a uso singolo o collettivo) e del sistema delle turnazioni. Da prevedere dunque spazi dalle molteplici destinazioni, nonche’ progetti legati a sostenibilita’ e rigenerazione con massima attenzione a un’impronta ecologica e di risparmio energetico.

“Quest’anno ci trascineremo con fatica fino all’autunno e riponiamo grande fiducia nel primo trimestre 2021, una volta che anche gli strumenti finanziari saranno partiti”, dichiara Ciardi, a capo dell’osservatorio uffici di Josas Immobiliare. “Spiragli gia’ da ottobre prossimo, mentre la fotografia di questo primo trimestre 2020, con un assorbimento di spazi a uso ufficio che e’ stato di poco superiore a 25.500 mq, puo’ essere interpretata in maniera falsata in quanto frutto delle trattative chiuse nel 2019”.

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