Sgombero Casal Bruciato, rom rifiutano accoglienza al Cara

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    È con il censimento dei circa 300 nomadi che abitano nell’accampamento abusivo di via dei Cluniacensi che è partito lo sgombero programmato dal Comune di Roma in zona Casal Bruciato. Cumuli di spazzatura, rame, alluminio, giocattoli rotti e baracche improvvisate: è la fotografia del campo. A condurre le operazioni gli uomini della polizia municipale e di Stato. Presente il delegato del sindaco alla sicurezza Giorgio Ciardi. Un ragazzo, forse minore, è stato portato via dal campo delle forze dell’ordine. I rom per il momento rifiutano l’accoglienza al Cara messa a disposizione da Roma Capitale per le donne ed i bambini così come i rimpatri assistiti non vengono presi in considerazione. «Le famiglie rom che stiamo sgomberando in questi giorni – dice Ciardi – continuano ad accettare l’accoglienza al Cara e i rimpatri assistiti perché con questi poi non potrebbero più tornare in Italia. In questo campo ci sono molti pregiudicati e c’è anche purtroppo un fenomeno di prostituzione maschile. È una situazione che non può più essere tollerata». Al momento le ruspe non sono ancora entrate in azione perché si attende di concludere le operazioni di identificazione delle persone presenti. Nel campo di via Cluniacense, i minori sono circa il 60 per cento, di cui 40 scolarizzati. Sul posto, a monitorare le operazioni di sgombero, anche i rappresentanti delle associazioni che operano all’interno dei campi nomadi.

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