Simeone: Regione Lazio ferma su malati psichiatrici

Roma – “A distanza di circa quattro mesi dalla sentenza del Consiglio di Stato numero 8608 che ha ridefinito il contesto normativo in materia di compartecipazione alla spesa per le strutture residenziali psichiatriche socio riabilitative, spiace constatare come l’amministrazione regionale del Lazio resti sostanzialmente ferma. Ho scritto ai vertici della giunta per chiedere l’immediata esecuzione della sentenza. Come e’ noto con la pronuncia dello scorso dicembre e’ stato stabilito che gli interventi riabilitativi in media e alta intensita` assistenziale, articolati su 24h e 12h, sono sottratti all’obbligo della compartecipazione e che l’onere e’ restituito integralmente al Servizio Sanitario Regionale.”

“Ricordo di aver presentato nel mese di febbraio un ordine del giorno, approvato in aula all’unanimita’, che impegnava di fatto l’amministrazione Zingaretti a eseguire la sentenza del Consiglio di Stato e a mettere in atto una campagna di informazione e comunicazione volta a portare a conoscenza di enti e strutture competenti, nonche’ degli utenti interessati, del contenuto della medesima pronuncia”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanita’, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.

“Peraltro- aggiunge Simeone- contestualmente all’approvazione dell’ordine del giorno citato, l’Assessore Sartore rassicurava circa la tempestiva adozione dei provvedimenti necessari all’applicazione e all’attuazione della pronuncia del Consiglio di Stato. Tuttavia nelle ultime settimane mi e’ stato segnalato, da diverse fonti, che sono ancora troppe le famiglie che continuano a sostenere a loro carico la quota di compartecipazione, con conseguente compromissione dei soggetti gia’ svantaggiati e della continuita’ della cura dei pazienti in carico alle strutture.”

“La Regione Lazio non avrebbe dunque ancora provveduto a fornire direttive univoche e coerenti con la sentenza, cio’ alimenterebbe un ulteriore stato di incertezza per l’utenza psichiatrica e per le famiglie. Va rilevata la sofferenza gestionale di una gran parte della residenzialita` accreditata, dovuta alla evidente mancanza di uniformita’ nelle disposizioni che l’Amministrazione regionale avrebbe dovuto gia’ da tempo indicare alle competenti Asl per il pagamento delle prestazioni erogate”.

E ancora, spiega Simeone, “ho quindi chiesto in particolare al presidente Zingaretti e all’assessore D’Amato di eseguire la sentenza dando seguito anche all’ordine del giorno approvato in aula. Bisogna tener conto che la situazione pandemica attuale non puo’ che aggravare condizioni gia’ di per se critiche, per i pazienti, fragili sia dal punto di vista clinico che emotivo, per le famiglie, tenute obbligatoriamente a distanza dai pazienti, nonche’ per gli operatori, che oggi si trovano inevitabilmente in situazioni ad alta intensita’ di rischio. Ritengo fondamentale sostenere i meno abbienti, le persone svantaggiate e i loro familiari. Le prestazioni socio-riabilitative non possono gravare interamente sui cittadini, occorre una revisione del sistema della partecipazione alla spesa sanitaria e delle esenzioni, eliminando le barriere d’accesso ai servizi in linea con i principi di equita’ e universalismo”.