Sindacati a Raggi: se non rispetta accordi ‘Fabbrica Roma’ sarà mobilitazione

Roma – Se il Campidoglio non fara’ partire i tavoli previsti dall’accordo “Fabbrica Roma” del giugno 2017 i sindacati partiranno con la mobilitazione. L’attivo unitario dei quadri e dei delegati delle societa’ partecipate di Roma Capitale, ‘coordinato’ dal segretario genarale della Cgil di Roma e Lazio, Michele Azzola, dal segretario generale della Cisl Roma Capitale e Rieti, Carlo Costantini, e dal segretario generale della Uil di Roma e Lazio, Alberto Civica, ha approvato un documento in cui viene evidenziato che “se dovessero perdurare le violazioni degli accordi sottoscritti e lo stallo nel confronto, Cgil, Cisl, Uil, insieme alle categorie, si impegnano ad alzare il livello della mobilitazione gia’ a partire dal mese di settembre: in mancanza di risposte concrete, attiveremo tutte le ulteriori iniziative necessarie”. Per gli esponenti della triplice sindacale e’ “urgente rilanciare la vertenza ‘societa’ partecipate di Roma Capitale’. Con l’accordo ‘Fabbrica Roma’, del 1 giugno 2017, la sindaca si impegnava ad avviare il confronto sui temi piu’ sensibili per la vita’ della citta’, tramite otto tavoli di approfondimento preventivo su: politiche di bilancio, fiscali e tariffarie; mobilita’; ciclo dei rifiuti; riorganizzazione delle partecipate; politiche del welfare, della disabilita’ e abitative; politiche di sviluppo territoriale, di rigenerazione urbana e periferie; politiche per la cultura e il turismo; lavoro, appalti e azioni per la legalita’- si legge nel documento- Ad oggi siamo ancora in attesa che si concretizzi uno solo di questi tavoli…”.

I segretari generali a fine giugno avevano scritto una lettera alla sindaca per chiedere un incontro urgente proprio “per una verifica degli impegni assunti nell’accordo sottoscritto” ma non avrebbero ancora ricevuto una risposta. E nel frattempo le situazioni delle aziende non sono migliorate, anzi: “A fronte di un accordo sottoscritto il 27 settembre 2017 con l’assessore Colomban, nel quale si escludeva la possibilita’ che la riorganizzazione delle partecipate potesse provocare esuberi, oggi- si legge ancora nel documento approvato- ci troviamo con situazioni quali la Multiservizi o la Roma Metropolitane dove, di fatto, sono messi a rischio i livelli occupazionali e salariali. Di fronte ai vari tentativi di promuovere la privatizzazione delle aziende comunali, specialmente quelle piu’ appetibili per il volume di fatturato, noi continuiamo a sostenere il mantenimento del carattere pubblico di tutte le societa’ che svolgono servizi fondamentali per la citta’”.

Per le partecipate i sindacati rivendicano “una maggiore efficienza, una riorganizzazione e un riequilibrio economico, partendo dal principio che il capitale piu’ prezioso di cui dispongono queste imprese sono i lavoratori, le cui professionalita’ e competenze vanno difese e valorizzate”. Invece la situazione che registrano vede “il continuo succedersi di assessori in posti chiave che ha determinato difficolta’ economiche alle aziende nonche’ di una pletora di amministratori privi di competenze tecniche specifiche, che cercano di compensare il loro gap professionale mostrandosi piu’ sensibili verso la politica che li ha nominati, piuttosto che verso l’interesse comune”. Il Comune, in quanto socio (unico o di maggioranza a seconda dei casi), “deve fornire alle imprese chiari indirizzi strategici per non vivere alla giornata ed evitare che, in assenza di precise linee guida, gli amministratori rinuncino all’incarico”.

Nel loro atto di accusa al Campidoglio, Cgil, Cisl e Uil hanno voluto precisare che “il nostro non e’ un intento strumentale e non vogliamo essere confusi con i tanti che oggi chiedono le dimissioni della Giunta. Vogliamo il rispetto degli accordi e il riconoscimento del ruolo che ci deriva dall’essere portatori di istanze, capaci di tradurre richieste, bisogni e problemi in proposte. Siamo convinti che il sistema delle partecipate debba essere rilanciato, per questo non possiamo continuare ad assistere inermi al decadimento totale di questa citta’”. Per questo l’attivo sindacale, tra le altre cose, ha deciso di “incalzare l’amministrazione Capitolina affinche’ mantenga gli impegni sottoscritti e apra un confronto strutturato cosi’ come previsto da ‘Fabbrica Roma” e di “promuovere, nel mese di settembre, una iniziativa pubblica in cui porre all’attenzione dell’opinione pubblica e delle forze politiche il nostro punto di vista sul futuro delle partecipate di Roma Capitale”.

“Il sistema delle societa’ partecipate di Roma Capitale va sostenuto coinvolgendo le lavoratrici e i lavoratori nella costruzione di proposte condivise che rilancino le singole aziende e la governance complessiva. Questo in estrema sintesi il messaggio contenuto nel documento finale votato all’unanimita’ dall’attivo dei quadri e delegati delle societa’ partecipate del Comune di Roma appena conclusosi all’Auditorium Donat Cattin di via Rieti”. Cosi’, in una nota, Michele Azzola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Carlo Costantini, segretario generale della Cisl di Roma Capitale Rieti e Alberto Civica, segretario generale della Uil del Lazio. “L’articolato dibattito- continuano- ha evidenziato le criticita’ della galassia delle partecipate romane. I lavoratori ci hanno dato mandato, in raccordo con le categorie interessate, di incalzare l’amministrazione capitolina affinche’ mantenga gli impegni sottoscritti e apra un confronto strutturato cosi’ come previsto dal protocollo ‘Fabbrica Roma’; promuovere nel mese di settembre un’iniziativa che porti all’attenzione dell’opinione pubbliche la nostra visione sul futuro delle partecipate di Roma Capitale; sostenere le categorie nelle vertenze aperte. Se dovessero perdurare le violazioni degli accordi e lo stallo nel confronto- concludono- insieme alle categorie ci impegneremo ad alzare il livello della mobilitazione gia’ a partire dal mese di settembre. In mancanza di risposte concrete attiveremo tutte le ulteriori iniziative necessarie”.