Sindacati: su gestione buoni spesa confusione del Comune

Roma – “Le numerose proteste che vengono dai Municipi di Roma, dal Terzo settore, dall’associazionismo e dal volontariato riguardo alla gestione dei 15 milioni per il buono spesa da parte del Comune di Roma sono il segno della confusione dell’azione del Comune e ci confortano nel sostenere la giustezza della nostre osservazioni inviate all’assessore al sociale On. Veronica Mammi’ in merito alle misure prese.”

“L’ultimo rapporto 2018 della Caritas costruito con i loro centri d’ascolto e parrocchie ‘La poverta’ a Roma: un punto di vista’ parla tra le altre cose di 100.000 nuclei famigliari senza un occupato, il 25% dei giovani tra i 18 e 29 anni risulta disoccupato e il 52% ha un rapporto precario, in ogni municipio si registrano circa 10.000 persone over 65 che non raggiungono il reddito di 11mila euro, un totale complessivo di 146.941 abitanti che vivono sotto la soglia di poverta’. Ed anche gli ultimi dati della banca d’Italia confermano che aumentano i soggetti a rischio poverta’.”

“Il Covid-19 ha in sole poche settimane drammatizzato questi numeri se soltanto il Ministero del Lavoro stima in 290.000 i lavoratori nel Lazio che faranno ricorso alla Cassa in deroga, a questi si aggiungono gli attuali disoccupati o chi tra breve lo diventera’, i lavoratori autonomi, professionisti e artigiani che hanno intasato il sito dell’Inps per la richiesta del bonus. Molto sono le persone che nei prossimi giorni non saranno in grado di pagare il canone di affitto.”

“Il Comune di Roma reagisce a tutto questo in modo ragionieristico utilizzando i 15 milioni disponibili dal Fondo nazionale con la pubblicazione di un Avviso che disciplina l’erogazione dei buoni, creando difficolta’ ai cittadini richiedenti. Cosi’ come e’ stato concepito il Buono spesa nella migliore delle ipotesi potra’ soddisfare una platea di 40/45 mila persone e i primi buoni rischiano di non arrivare in tempi celeri.”

“Vorremmo capire se e come gli ulteriori 7 milioni arrivati dalla regione Lazio da due giorni saranno impiegati, se i criteri di scelta dei nuclei familiari e le modalita’ di richiesta possono essere modificati e discussi con le rappresentanze sociali senza rallentamenti ma con obiettivi di maggiore giustizia sociale. Ma soprattutto sarebbe utile conoscere se il Comune di Roma e’ in grado di mettere risorse aggiuntive del proprio bilancio rimodulando i capitoli di spesa sul principio delle priorita’ garantendo il beneficio a tutti quelli che ne hanno diritto. Se non si affronta questa situazione con grande determinazione, lucidita’ e collaborazione le conseguenze di tenuta sociale saranno drammatiche”. Cosi’ in un comunicato la Cgil Roma e Lazio, la Cisl Roma Capitale Rieti, la Uil Lazio.