Tmb Salario, Ama chiama Enea. Melara: progetterà rigenerazione

Roma – Ama chiama Enea per il post tmb Salario di Roma. La municipalizzata capitolina dei rifiuti ha individuato nell’ente pubblico di ricerca, che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie a supporto anche sviluppo sostenibile, il soggetto cui affidare l’ipotesi progettuale di rigenerazione dell’area coinvolta nello scorso dicembre dall’incendio che ha distrutto l’impianto di trattamento meccanico biologico. Il primo passo di questo percorso lo ha compiuto nei giorni scorsi la presidente dell’azienda, Luisa Melara, incontrando il presidente di Enea, poi questa mattina la prima ‘riunione’ operativa proprio all’interno dello stabilimento di via Salaria, 981, dove insieme a Melara c’erano Roberto Morabito, direttore dipartimento Sostenibilita’ dei Sistemi produttivi e territoriali di Enea, Laura D’Aprile, direttore dell’area Rifiuti e Bonifiche di Roma Capitale, il presidente del Municipio III, Giovanni Caudo, e alcuni tecnici di Ama. Nell’occasione, oltre a un primo confronto sulle ipotesi di trasformazione, tutti i partecipanti all’incontro hanno effettuato un sopralluogo sull’area e sull’impianto, indispensabile anche per ‘calare’ meglio sulla carta le ipotesi progettuali. Intanto Ama ha gia’ chiara la direzione da seguire. In un’intervista rilasciata all’agenzia Dire al termine dell’incontro, la presidente Melara ha spiegato che dopo l’incendio di dicembre “la sindaca ha determinato la sua linea politica sulla dismissione del tmb, l’azienda ha seguito questa indicazione, conseguentemente e’ stata chiesta la revoca dell’aia (autorizzazione integrata ambientale, ndr) su questo sito e nello stesso tempo noi, come governance di Ama, ci siamo messi subito in campo per vedere come poter valorizzare e rigenerare quest’area con ‘operation’ aziendali compatibili e integrate col territorio”.

Contemporaneamente l’intenzione sara’ quella di “costruire un progetto innovativo di rigenerazione urbana e industriale ecosostenibile, per integrare queste attivita’ con altre realta’ che hanno a che vedere con la collettivita’ e con realta’ industriali e imprenditoriali di eccellenza. Per questo abbiamo chiamato Enea al nostro servizio”. Su quali saranno le attivita’ Ama che resteranno nell’area del tmb, Melara ha detto che “stiamo valutando le ‘operation’ ma senz’altro ci sara’ la realizzazione di nuove officine, perche’ Ama manca di logistica e strutture che vanno implementate nell’interesse di una piu’ efficiente operativita’ dei servizi”. Sul fronte, invece, dei nuovi insediamenti da realizzare, che saranno i protagonisti del progetto di rigenerazione urbana, “l’idea che andra’ discussa nel dettaglio con Enea la prossima settimana ha la possibilita’ di creare un asilo internazionale piuttosto che una green university o un centro di ricerca e intercettare un’attivita’ che si basa su un concetto dell’ecosostenibilita’ anche nella realizzazione della rigenerazione urbana. Tutti i temi che ‘esploderanno’ nelle singole specificita’ dovranno avere a che fare con l’ambiente, l’ecosostenibilita’ e l’economia circolare. Questo rientra anche nella nostra idea che Ama debba restituire qualcosa ai cittadini e rispondere a un principio di responsabilita’ sociale: questa e’ la finalita’ di questo progetto”. Lo scopo e’ riportare i cittadini in un luogo vissuto per tanti anni con un ‘nemico’: “Assolutamente- ha concluso Melara- per questo parlo di integrazione e quindi fare vivere l’operativita’ aziendale con la collettivita’ e magari creare una summer school in cui i giovani di questo territorio possano venire ad apprendere maestranze e attivita’ del settore di cui ci occupiamo”.