Tra difficoltà e battute comincia Aula in videoconferenza

Roma – Chi si soffia il naso, chi si lascia sfuggire qualche parolaccia ignorando di essere in streaming, qualche problema tecnico iniziale. È l’esordio dell’Assemblea capitolina in videoconferenza ai tempi dell’emergenza coronavirus, coordinata dal presidente Marcello De Vito e dal segretario comunale Pietro Paolo Mileti, unici effettivamente presenti in Campidoglio, nella sala delle Bandiere.

La sindaca Virginia Raggi e gli altri consiglieri quasi tutti presenti (ben 45, assenti solo Marchini e Meloni) e connessi alla piattaforma da casa propria: chi dalla cucina, chi dalla sala da pranzo con la tv accesa alle spalle, chi alle prese con i figli, chi con un aspirapolvere rumoroso. Qualche battuta ha accompagnato i consiglieri meno ‘tecnologici’ che inizialmente hanno avuto qualche problema e i minuti di attesa prima dell’appello: “È un bell’esperimento sociale”, il commento di Paolo Ferrara (M5S).

“Dovremmo farli tutti cosi’ i consigli”, il suggerimento di un altro collega. “Si’, cosi’ non voteranno piu’ per nessuno…”, scherza Maurizio Politi (Lega). E c’e’ chi nella maggioranza, come Andrea Coia (M5S), non dimentica le ‘esigenze’ dell’opposizione: “Bisognera’ introdurre la modalita’ occupazione dell’Aula”.

Al termine dell’appello si torna seri. Dopo l’inno d’Italia, consuetudine confermata anche in videoconferenza in apertura d’Aula, un minuto di silenzio per le vittime del Covid-19 e l’intervento della sindaca Raggi. “È la prima volta che quest’Aula si riunisce in videoconferenza, e’ un grande risultato che abbiamo voluto fortemente e siamo riusciti a ottenere in pochissimo tempo per garantire le riunioni degli organi deliberativi e uno spazio di legittimo dibattito democratico”, ha commentato De Vito. “Da domani la modalita’ partira’ nelle commissioni, poi arrivera’ anche nei Municipi”.