Tumori colon retto, Fatebenefratelli sostiene giornata prevenzione

Roma – Giornata mondiale dedicata alla salute dell’apparato digerente (domenica 29 maggio), con un focus particolare, quest’anno, sulla prevenzione dei tumori del colon-retto. Anche la Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma, guidata da Marco Ferrara (Responsabile dell’Unità Operativa e Presidente regionale Aigo – Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri), sostiene la Giornata con la campagna informativa per la prevenzione dei tumori colo-rettali; un’iniziativa divulgativa promossa in sinergia con Aigo per acquisire consapevolezza sui fattori di rischio e gli strumenti da adottare nella diagnosi di queste neoplasie.

L’Organizzazione Mondiale di Gastroenterologia (WGO), che da 45 anni promuove la Giornata della Salute Digestiva, ha voluto soffermarsi quest’anno proprio sulla prevenzione dei tumori del colon-retto, alla luce della battuta d’arresto registrata dagli screening oncologici a causa della pandemia. A livello globale, il cancro si attesta come seconda causa di morte. I tumori del colon-retto sono al terzo posto per frequenza, facendo registrare quasi 50.000 nuovi casi l’anno in Italia.

“La storia naturale dei tumori colo-rettali è fortunatamente lenta- precisa Ferrara- con un’evoluzione verso la malignità lunga anche oltre 10 anni, ma purtroppo nelle fasi iniziali spesso asintomatica. Quindi è fondamentale individuare le lesioni ancora benigne in stadio precoce (i cosiddetti “polipi”) e procedere alla loro rimozione per via endoscopica per interrompere la sequenza che li porterebbe, crescendo di dimensioni, verso gli stadi più avanzati di malattia”.

Le neoplasie del colon, insieme a quelle della cervice uterina e del seno, sono le uniche per le quali è dimostrato che la prevenzione può impattare in modo importante sulla sopravvivenza. Nella maggioranza dei casi, il test utilizzato per lo screening del cancro colo-rettale è la ricerca del sangue occulto nelle feci (nel Lazio è previsto dalla Regione per le persone fra i 50 e i 74 anni, con periodicità biennale); in caso di positività, l’approfondimento diagnostico richiesto è la colonscopia, unico esame utile sia a verificare la presenza dei “polipi” che – contestualmente – a rimuoverli.

“La colonscopia- raccomanda Ferrara- deve essere eseguita da gastroenterologi esperti, con criteri di qualità che prevedano una buona toilette intestinale e strumentazione endoscopica moderna, all’interno di strutture sanitarie capaci di garantire anche eventuali procedure operative durante lo stesso esame”.

Nonostante la dimostrata efficacia di questi programmi di prevenzione, purtroppo in Italia l’adesione risulta ancora molto scarsa, in media inferiore al 40%, con un notevole divario fra le regioni del Nord, più virtuose, e quelle del Centro-Sud.

“In gastroenterologia- conclude il medico- lo screening del cancro colon-rettale costituisce uno dei più importanti interventi di salute pubblica ed è necessario sensibilizzare la popolazione ad aderire ai programmi previsti perché può salvare la vita”. (Agenzia Dire)