Udicon: “Quando il gioco diventa una malattia”

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    Quando il gioco diventa una malattia

     

    “ È da anni che denunciamo gli effetti nocivi del gioco d’azzardo – afferma il Presidente Nazionale dell’Udicon, Denis Nesci –una malattia contagiosa che, facendo leva sulla promessa di guadagni facili, coinvolge l’individuo in un circolo vizioso da cui difficilmente è in grado di uscire da solo”.

    La ludopatia, meglio nota come dipendenza da gioco, è un disturbo ma anche un sintomo legato ad un’ossessione che negli ultimi anni ha registrato un incremento dello 0,8% soprattutto tra la popolazione maschile, interessando circa 1 milione e 800 mila italiani (circa il 3% della popolazione secondo l’indagine condotta dall’Oms), di cui 800 mila devono considerarsi malati perché giocatori patologici e compulsivi.

    Il fenomeno, purtroppo, continuerà ad aumentare alla luce della proliferazione di giochi che, soprattutto in rete promettono in poche ore vincite da capogiro: basti pensare che ai quelli più tradizionali come i gratta e vinci e il superenalotto, si sono aggiunti quelli virtuali come videopoker, casinò e slot machine che sono il 15% in più rispetto agli altri paesi europei.

    Ogni giorno il cittadino è bombardato da pubblicità su emittenti pubbliche e private che lo inducono a tentare la fortuna: 3 spot su 10 infatti, sono mandate in onda per pubblicizzare giochi e scommesse; inoltre  – aggiunge il Presidente – sulla rete non va di certo meglio, basta fare una semplice ricerca per permettere l’apertura di finestre automatiche che con un semplice clic ci indirizzano subito sul sito o, addirittura trovare messaggi sulla propria posta elettronica. È arrivato il momento di regolare questo settore che potrebbe provocare dei seri problemi ai giovani, visto l’uso intensivo che fanno in ogni momento della giornata di internet, da cui possono accedere direttamente dal proprio cellulare.

    L’Unione per la difesa dei consumatori già nell’aprile 2011 aveva denunciato all’Antitrust la mancanza di regolamentazione sulla vendita di gratta e vinci negli uffici postali attraverso distributori automatici, che avrebbe esposto una fascia particolarmente debole, come quella degli anziani ad investire una parte della propria pensione nel gioco.

    L’associazione ha pertanto inviato una lettera al Ministero della Salute, al Ministero della Cooperazione internazionale e integrazione dipartimento politiche per la famiglia e all’A.A.M.S. per sollecitarli a rafforzare le politiche a sostegno della ludopatia, che deve essere a tutti gli effetti riconosciuta come patologia che si caratterizza come una vera e propria dipendenza paragonabile agli stessi sintomi delle sostanze stupefacenti. Ha inoltre sottolineato la necessità di eliminare i gratta e vinci dagli uffici postali, come più volte segnalato, in quanto non fa altro che alimentare il gioco d’azzardo tra le classi più debole; infine auspica che il Governo non utilizzi in futuro i giochi d’azzardo per risanare le casse dello stato e che elimini  le pubblicità precedentemente menzionate che inducono a questo tipo di gioco.


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