Umberto I, Cgil Roma-Lazio: 22 giugno sarà sciopero

Roma – Il 22 giugno al Policlinico Umberto I sarà sciopero contro il taglio delle retribuzioni. Fallito il tentativo di conciliazione svoltosi questa mattina davanti al Prefetto di Roma, il personale del più grande ospedale romano mette all’indice il mancato rispetto degli accordi con la Regione Lazio sull’integrazione dei fondi contrattuali e si prepara ad incrociare le braccia.

“I soldi attualmente a disposizione non bastano a retribuire per intero il grande lavoro che in questi mesi di pandemia è ricaduto sulle spalle di tutti gli operatori dell’Umberto I”, tuonano Francesco Frabetti, Giovanni Fusco e Fabio Ferrari, responsabili di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti, Uil Fpl Roma e Lazio.

“Una beffa che la Regione Lazio deve risolvere subito, dando attuazione all’accordo sulla valorizzazione del personale in sanità”. “Chiediamo l’immediata riparametrazione dei fondi contrattuali rispetto all’organico effettivamente in servizio”, proseguono i sindacalisti.

“Per pagare le attività straordinarie già svolte dai lavoratori per far fronte all’emergenza, servono le risorse promesse. Così come servono risorse per le indennità di malattie infettive, le indennità di turno e tutte le altre voci contrattuali che devono compensare il disagio di chi da oltre un anno lavora in prima linea.”

“La Regione si è impegnata formalmente e deve consentire all’azienda di provvedere senza porre tempo in mezzo. Al personale del Policlinico, uno dei principali hub Covid della regione con 500 nuovi posti letto destinati ai pazienti positivi, è stato chiesto di moltiplicare gli sforzi e di mettere a rischio la propria vita per garantire servizi, cure e assistenza a tutti i cittadini”, sottolineano Frabetti, Fusco e Ferrari.

“E invece di essere sostenuti e riconosciuti nel loro impegno e sacrificio- affermano- vengono privati della giusta retribuzione. Bene le assunzioni di questi mesi, ma i fondi vanno adeguati ai nuovi numeri. Ai lavoratori non deve essere sottratto un solo euro.”

“L’Umberto I non può tirarsi colpevolmente indietro e l’accordo che abbiamo firmato il 30 aprile scorso con la Regione parla chiaro: devono essere previste risorse ulteriori per retribuire condizioni di lavoro, incarichi, premialità e fasce.”

“Oltre a nuove assunzioni, progressive stabilizzazioni, potenziamento dei servizi sanitari durante e dopo l’emergenza, l’amministrazione regionale, responsabile del sistema sanitario del Lazio, si è impegnata ad integrare i fondi contrattuali, ridefinendoli sulla base della quantificazione dei dipendenti in servizio nelle singole aziende e in adeguamento alle disposizioni del Ccnl.”

“Ma a dispetto delle intenzioni, niente è stato fatto. Per questo il 22 giugno, insieme ai colleghi del Sant’Andrea, anche loro in sciopero, e a tutti gli operatori della sanità pubblica e privata regionale in presidio alla Regione Lazio, i lavoratori del Policlinico incroceranno le braccia bloccando tutti i servizi non essenziali dell’Umberto I- concludono Fusco e Ferrari- non ci fermeremo finché non saranno ripristinati i diritti e i salari di tutto il personale”.