Unaep-Flepar, una riforma sbagliata che rafforza solo l’apparato burocratico

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    Unaep-Flepar, una riforma sbagliata che rafforza solo l’apparato burocratico –

    “Le risorse del Pnrr costituiscono occasione unica di rinnovamento della PA ed il decreto reclutamento dovrebbe rappresentare, nelle intenzioni del legislatore, il terzo pilastro dell’attuazione del Piano di ripresa e resilienza, attraverso cui dotare rapidamente le pubbliche amministrazioni di personale altamente qualificato e formato. Purtroppo, le disposizioni legislative sembrano attestarsi sempre più, a nostro giudizio, ben al di sotto delle aspettative e, quel che è peggio, non sono coerenti con l’applicazione delle finalità e degli obiettivi enunciati”. Lo affermano in una nota congiunta l’avv. Antonella Trentini (nella foto), presidente nazionale Unaep e l’avv. Tiziana Cignarelli, Segretario Generale della Federazione Flepar.

    “Per le migliori competenze professionistiche e specialistiche, continua il comunicato, iperqualificate e iperformate, non si prevedono inquadramenti di area dirigenziale ma si dispone un inquadramento con ridotta autonomia organizzativa e professionale che, nel concreto, finirà per mortificarne l’operatività e l’azione con la sottoposizione gerarchica alla dirigenza amministrativa.

    “Al di là delle intenzioni e degli slogan, dunque, sta emergendo – secondo il comunicato – una visione di prospettiva che vede il solito rafforzamento del classico apparato burocratico, da sempre all’apice della Pubblica amministrazione e che ha portato la PA italiana alle non certo lusinghiere posizioni nelle classifiche internazionali di efficienza, trasparenza, tempestività e qualità”.

    “Arduo quindi pensare che il PNRR si poggi su competenze tecniche subalterne alla burocrazia. Difficile attrarre fini competenze, se si vuole inquadrarle nel funzionariato, per di più a tempo determinato: super specializzati ma privi di autonomia, competitivi ma ingessati nella gerarchia burocratica, deboli per instabilità del rapporto. I protocolli adesivi sottoscritti da CNF e altri Organismi rappresentativi degli Avvocati – conclude il comunicato – andrebbero rivisti per riparametrare la figura dell’avvocato specialista ad un rango dirigenziale o equipollente, che rischia di snaturare l’essenza stessa della professione, e cioè l’autonomia dell’Avvocato”.

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