Unindustria: bene Raggi, tavolo proposto da noi due anni fa

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Roma – “Naturalmente parteciperemo all’iniziativa della sindaca Virginia Raggi per Roma, pero’ ci tengo a precisare che questo tavolo l’avevamo lanciato noi come Unindustria insieme alle altre associazioni datoriali, due anni fa, ma senza avere risposta. Siamo contenti. Di piu’, sul fronte del dialogo, io lo prendo come un cambio di passo nella gestione cittadina”. Lo dichiara in un’intervista al Messaggero il Presidente di Unindustria Angelo Camilli.

“Chiederemo quello che chiediamo da anni: di ascoltarci e permetterci di fare le nostre proposte. Ma parallelamente la politica, in questo patto con noi, deve esprimere competenza, senso di responsabilita’, capacita’ di fare squadra che oggi manca. Soprattutto uno sguardo sul futuro. E tutto questo viene prima della discussione sui singoli progetti.”

“È necessario mettere le basi, altrimenti non si inneschera’ mai il cambiamento. La sindaca io l’ho incontrata una volta e mi ha detto che recepiva la nostra proposta di tenere l’Expo a Roma. Addirittura ha proposto al premier Conte la candidatura al 2030, quando noi guardavamo al 2035”.

“Una definizione migliore delle opere da finanziare con il Recovery fund, organizzare al meglio il Giubileo del 2025 e mettere in piedi una candidatura forte per l’Expo del 2030 sono tre pezzi di una stessa strategia: quella di ricostruire Roma. I grandi appuntamenti non danno soltanto un’immensa visibilita’ interazionale, della quale abbiamo tanto bisogno.”

“Ci permettono, soprattutto, di liberare energie e idee, di darci una visione e una progettualita’ a 10 – 15 anni a noi spesso sconosciuta, a catalizzare e fondere le risorse che il territorio offre. Soltanto cosi’ avremo le grandi trasformazioni sostenibili che inseguiamo da anni: oltre agli eventi citati, io guardo a nuove infrastrutture, la chiusura del ciclo dei rifiuti, il riequilibrio dei poteri verso la Capitale e un maggiore ruolo per le municipalita’ e la rigenerazione del territorio. In poche parole, abbiamo bisogno del Recovery fund, del Giubileo del 2025 e dell’Expo per pianificare il nostro futuro”.

“Le regole del Recovery fund impongono che vengono finanziati soltanto i progetti in fase esecutiva. E noi scontiamo una cronica incapacita’ a seguire o indicare modi e tempi giusti. Avendo competenze e progettualita’ in tanti settori, le imprese possono dare idee innovative, sostenendo la politica.”

“Cosi’ come aiutare le amministrazioni a scrivere e selezionare questi progetti nella maniera adeguata. E lo stesso contributo possono darlo i centri di ricerca d’eccellenza e le sette grandi universita’ sul fronte della mobilita’ o dello sviluppo sostenibile.”

“Serve pero’ una nuova pubblica amministrazione, che segua una logica nella definizione degli investimenti e che non finisca soltanto per aumentare la spesa.Invece, al momento, non solo non sappiamo quali proposte dei territori sono stati accolti dal governo, ma neppure le procedure esatte da seguire”.

Tra infrastrutture sulle quali puntare e da inserire nel piano Recovery fund “intanto c’e’ il tema del prolungamento delle metropolitane e quello della costruzione delle tramvie. Ferrovie, con risorse e progetti, sta portando avanti il completamento dell’Anello ferroviario.”

“Ci sono annose questioni come quelle che riguardano la Roma Latina, il completamento della Orte Civitavecchia, il raddoppio della Salaria o la nuova ferrovia Roma Pescara, che e’ l’occasione di unire finalmente, tra sponde Est e Ovest, l’Italia”.

“Quando mi chiedono che Roma mi immagino da qui al 2030, rispondo una Roma vivibile. Per i cittadini, per le imprese e per i turisti. Certo, vivibile vuoi dire avere servizi che funzionano, con gli autobus puntuali o i rifiuti raccolti, ma anche saper ottimizzare le opportunita’ che si hanno.”

“Al 2030 vorrei una citta’ dove, per esempio grazie alla creazione di un Politecnico, possiamo formare i migliori giovani e rendere competitive imprese e pubblica amministrazione. Una citta’ dove, superando i pregiudizi, ci siano gli impianti necessari per il trattamento dei rifiuti.”

“Noi, per esempio, stiamo studiando con Enea e Camera di Commercio una proposta che spero il Comune e Ama valutino. Inoltre dovremo sfruttare meglio le potenzialita’ della portualita’, a Civitavecchia come a Ostia. Infine vorrei una Roma dove tutte le eccellenze – audiovisivo, cultura, turismo, difesa, farmaceutica o Ut – siano messe in condizione di operare al meglio”.

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