Unità Mobili Strada contro prostituzione maschile minorile

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Roma – Parte a Roma un nuovo progetto contro la prostituzione minorile maschile. Grazie alla collaborazione tra le associazioni Intersos e Digivis e il Campidoglio e’ stata lanciata la prima unita’ mobile di strada dedicata al contrasto di questo fenomeno.

A bordo saranno presenti due mediatori culturali e linguistici, un ‘case manager’ e un medico che lavoreranno per ‘mappare’ e aiutare i minori di sesso maschile che si prostituiscono sul territorio capitolino. Il progetto e’ stato finanziato dall’Unione Europea con una cifra pari a 345mila euro e durera’ 18 mesi.

“Oggi- ha spiegato Virginia Raggi, sindaca di Roma, in una conferenza stampa da remoto- presentiamo un protocollo gia’ sottoscritto che ci ha consentito di costituire questa unita’ di strada. La prostituzione maschile minorile e’ un fenomeno di cui si parla poco ma che e’ molto presente, una realta’ nascosta ma che impatta soprattutto sui minori stranieri non accompagnati”.

Secondo i dati del ministero delle Politiche sociali, dal 2014 ad oggi risultano piu’ di 70mila minori stranieri non accompagnati in Italia e nel dicembre 2019 ne risultavano ospitati 5.383. La maggior parte sono maschi (94,8%) di 17 anni di eta’ (61,5%).

“Questi, purtroppo- ha aggiunto Raggi- sono spesso preda di sfruttamento, lavorativo, nella criminalita’ o dentro percorsi di prostituzione. Oggi cerchiamo di dare una prima risposta”.

L’unita’ mobile svolgera’ due uscite settimanali negli insediamenti informali individuati, secondo un calendario operativo prestabilito, che potra’ subire modifiche in base alle necessita’.

Questi i suoi compiti: monitoraggio e mappatura dei principali punti di aggregazione su strada di minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni esposti a sfruttamento; Informativa sui diritti e i servizi disponibili sul territorio; Informativa specializzata per persone sopravvissute a violenza sessuale; Rinvio a Intersos e ai servizi sociosanitari sul territorio”.

Il progetto, denominato ‘Rest’, nasce da un assunto: la violenza sessuale di genere sui giovani uomini e’ un fenomeno meno conosciuto e sottostimato.

Spesso non viene neanche denunciato alle istituzioni responsabili del sistema di accoglienza ed integrazione, e le vittime spesso non denunciano per paura dello stigma che cio’ comporterebbe.

E’ previsto l’utilizzo del web e dei social per promuovere i servizi ed i protocolli adottati con l’obiettivo di sostenere l’inclusione e offrire rifugio ai giovani migranti a rischio sfruttamento sessuale ma anche lavorativo o comunque a rischio di devianza.

Cesare Fermi, direttore dell’unita’ migrazioni di Intersos, anche lui presente alla conferenza, ha concluso ricordando che “per integrare davvero i minori ci vuole dialogo. Il minore ha bisogno di fiducia.”

“Consolideremo con questo progetto le buone pratiche di dialogo con i minori che abbiamo sviluppato negli anni, sperando anche che poi diventino patrimonio del sistema pubblico. Ci auguriamo che Roma diventi all’avanguardia su questo settore”.

Intersos, Ong italiana attiva in 20 Paesi del mondo con sede principale in via Aniene a Roma, in 10 anni ha assistito oltre 6mila minori costretti a vivere in strada, con un impegno che inizia nel 2011 con il centro A28 dedicato all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in transito e prosegue oggi con Intersos 24, un centro polifunzionale dedicato all’accoglienza protetta.

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