Urtisti: Raggi provveda subito o pronti a bloccare città foto

Roma – Quinto giorno di presidio oggi al Pantheon per gli urtisti, mandati via dalle aree monumentali di Roma, come piazza della Rotonda e Fontana di Trevi, secondo le prescrizioni del Tavolo del decoro. Una protesta destinata a intensificarsi “se entro 48 ore la sindaca non provvedera’ d’urgenza con un’ordinanza per permetterci di lavorare”.

In sit-in davanti al Pantheon con i cartelli che mostrano gli slogan della protesta – da ‘Raggi agisce il popolo subisce’ a ‘Il lavoro merita rispetto’ – gli ambulanti oggi, in primis le donne ormai diventate famose per il loro impegno impegno in prima fila, hanno allestito anche un banchetto per una raccolta firme a sostegno della categoria.

A sottoscrivere la solidarieta’, questa mattina, anche William De Vecchis, senatore della Lega e vicepresidente della commissione Lavoro, che ha annunciato la presentazione di una mozione sul tema, e la consigliera regionale del Lazio, la leghista Laura Corrotti, che a sua volta ha parlato agli operatori di una richiesta di chiarimenti al presidente Nicola Zingaretti tramite una interrogazione, “viste le molte incongruenze che stanno uscendo negli atti del Comune e visto che lo stesso Consiglio si e’ espresso a favore della categoria storica degli urtisti con una legge che prevede che debbano lavorare in strade e luoghi di pregio e turistici”, racconta all’agenzia Dire il vicepresidente di Ana (Associazione nazionale ambulanti) e presidente di Italia produttiva, Angelo Pavoncello.

“Continuiamo a chiedere un’ordinanza urgente della sindaca per mandare le persone a lavorare, perche’ come si e’ visto ieri non ci sono le condizioni per farlo. I figli devono mangiare, ormai gli operatori sono sul lastrico”, dice Pavoncello, pronto a lanciare il suo ultimatum all’amministrazione: “Noi abbiamo accettato l’imposizione della sindaca di trovare alternative e abbiamo fatto le nostre proposte che ci hanno rifiutato”.

“Adesso siamo noi a chiedere alla sindaca di prendere un provvedimento entro 48 ore, prima che la categoria passi a proteste eclatanti che gradualmente potrebbero coinvolgere anche altre categorie, fino a bloccare tutta la citta’. Perche’ come dice l’articolo 1 della Costituzione, il diritto al lavoro e’ sacrosanto e lei deve rispettarlo”.

Intanto, domani “d’accordo con la Questura torneremo qui e decideremo le ulteriori iniziative. Vogliamo decidere giorno per giorno- spiega infine Pavoncello- proprio per dare fino all’ultimo la possibilita’ all’amministrazione di avere un dialogo con noi e cercare una soluzione distensiva”.