Verdi: stoppata ipotesi inceneritore a Tarquinia
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Roma – “Il Consiglio regionale ha espresso parere contrario alla realizzazione di un inceneritore a Tarquinia, in accordo con gli indirizzi europei e con gli obiettivi, quanto meno dichiarati, del nuovo Piano regionale rifiuti. Ma non si uscira’ dalla crisi sino a quando Roma non realizzera’ organicamente il principio di trattamento dei rifiuti nel proprio territorio, mediante incremento della raccolta differenziata e impiantistica diffusa”. Cosi’, in una nota, Nando Bonessio e Guglielmo Calcerano, rispettivamente coportavoce dei Verdi di Lazio e Roma ed esponenti di Europa Verde.
“Gli affari della Capitale- incalzano i due ambientalisti- non gravino su territori gia’ saturi come il Municipio XI che, nonostante attenda ancora la bonifica dell’area di Malagrotta, si e’ visto affibbiare sempre dalla Regione un’altra discarica a Ponte Malnome, tutt’altro che provvisoria, mentre Roma Capitale e’ a rischio commissariamento sulla questione rifiuti”.
“Anche la citta’ di Civitavecchia, – aggiunge Gianluca Gori, responsabile dei Verdi di Civitavecchia, – e’ diventata l’arena dei conflitti politici tra Citta’ Metropolitana e Regione Lazio e luogo di passerelle propagandistiche di Salvini. È inaccettabile, che le Istituzioni calino costantemente dall’alto le loro decisioni a danno dei territori e di chi li abita, spingendosi sempre piu’ in la’ per condurre i cittadini a rassegnarsi alla costruzione di inceneritori tutt’altro che graditi”.
“Grazie ai comuni virtuosi come Civitavecchia, che promuovono la differenziata, il volume dei rifiuti da incenerire e’ calato drasticamente, rendendo del tutto inutile la realizzazione di nuovi impianti. Il trattamento dei rifiuti puo’ creare occupazione, ma e’ bene che lo faccia nel pieno rispetto dei principi dell’Economia Circolare. Al presidente Zingaretti e al M5S- concludono Bonessio, Calcerano e Gori- ci sentiamo di ricordare che il Green New Deal si realizza con i fatti, non con le parole”.