Verso bilancio di genere in mobilità, Guerrini: siamo a buon punto

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Roma – È ormai in fase avanzata l’avvio del percorso amministrativo relativo al primo bilancio di genere di Roma Capitale, che partira’ dal Dipartimento mobilita’ per creare un modello replicabile, con i dovuti aggiustamenti, anche agli altri dipartimenti. Un traguardo complesso da raggiungere, che pero’, una volta tagliato, “fara’ di Roma Capitale la prima in Italia a portare a termine una sua applicazione sperimentale”, anche se il programma di attivare lo strumento entro la fine della consiliatura “e’ saltato a causa dei rallentamenti delle attivita’ causati dal Covid”.

A fare il punto sul tema all’agenzia di stampa Dire e’ Gemma Guerrini, presidente della Commissione Pari Opportunita’ capitolina, che proprio ieri si e’ riunita con questo punto all’ordine del giorno.

“Nel bilancio di genere, come applicato in altri enti, Comuni e Regioni, ci si e’ sempre fermati al livello teorico, di analisi dell’esistente- spiega Guerrini- Io, fin da quando me ne sono occupata con la Commissione nel 2016, ho chiesto al Comune di Roma di fare un passo ulteriore, oltre alla conoscenza e e analisi dei dati”, per “avere un riscontro concreto nella qualita’ dei servizi offerti”.

Per questo, “abbiamo scelto in via sperimentale un unico settore di servizi che aveva gia’ dati disponibili, perche’ questo ci avrebbe dato la possibilita’ di avere un perimetro piu’ limitato, facilitando molto il lavoro in termini di fattibilita’”.

Caratteristiche ritenute compatibili dal gruppo di lavoro che, assieme alla Cpo, sta portando avanti il lavoro sul bilancio di genere (composto tra gli altri da Ragioneria generale, Dipartimento transizione digitale, e Dipartimento partecipazione, comunicazione e pari opportunita’, ndr), proprio con il settore mobilita’, “perche’ Roma Servizi gia’ monitora i flussi di traffico”, quindi “avevamo gia’ dei dati che, per le nostre finalita’, risultavano grezzi, ma se ulteriormente destrutturati, sulla base del tipo di utenza”, precisa Guerrini, potevano dar vita a “indicatori piu’ precisi”.

Ottenuta una “classificazione anagrafica e per genere”, sulla cui “analisi e approfondimento sono gia’ stati attivati gli uffici preposti- chiarisce la presidente della Cpo di Roma Capitale- un secondo passaggio e’ la riclassificazione contabile, cioe’ come vogliamo andare a riclassificare le spese in funzione dei dati evidenziati. Questo va a ottimizzare gli investimenti fatti”, sottolinea, oltre alle “eventuali agevolazioni fiscali che dovrebbero essere previste”.

Ma come potra’ essere rimodulato concretamente il trasporto pubblico della Capitale sulla base del bilancio di genere? Guerrini porta alla Dire un esempio concreto: “Se ho un autobus che fa un percorso da A a B e ha un flusso di traffico giornaliero di 100 persone- dice- se vado a destrutturare quel numero, vedro’ che tra queste ce ne saranno alcune che non si limitano a fare il percorso da A a B”.

“Prendiamo il caso di uomini e donne che hanno una famiglia- continua la presidente della Cpo capitolina- gli uomini fanno un percorso piu’ lineare nel corso della giornata, di solito casa-lavoro-casa, mentre la donne, che hanno un carico di cura familiare maggiore – ed e’ un dato di fatto – fanno spostamenti di natura radiale. Quindi, quella linea da A a B a un 50% di quei 100 magari servira’ solo la mattina. Io non la andro’ a implementare per l’intera giornata”, ma il servizio andra’ rimodulato sulla base di quel 50% che nel pomeriggio si muovera’ da A a C o da A a D”.

Esattamente quello che richiede un bilancio di genere finalizzato a raggiungere “la qualita’ dei servizi erogati in funzione delle necessita’ proprie di ciascuna delle tipologie di cittadini individuate”, intendendo “tipologie di genere, ma anche anagrafiche o di mansioni lavorative. La nostra sperimentazione sta avanti- conclude Guerrini- e, anche se non si riuscira’ ad arrivare all’attuazione del bilancio di genere entro fine consiliatura, lasciare alla prossima amministrazione un lavoro ben avviato e’ un risultato di cui andare orgogliosi, sia per la Commissione che per gli uffici”.

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