Via Caravaggio, trovati 90 alloggi: occupanti lasceranno immobile

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Roma – Gli alloggi sono stati trovati ed entro la prima settimana di luglio le chiavi arriveranno nelle mani delle famiglie. Manca poco, ma ormai sembra certo che gli occupanti di via Del Caravaggio 105, in zona Tor Marancia a Roma, lasceranno spontaneamente lo stabile occupato per trasferirsi, tutti, in alloggi messi a disposizione dalle istituzioni e in particolare dalla Regione Lazio.

La soluzione che evita l’intervento della forza pubblica è stata trovata lo scorso week-end, con un piano che sta per essere formalizzato a seguito di una serie di tavoli di confronto continui tra il Movimento per il diritto all’abitare, la Prefettura, la Regione Lazio, il Comune di Roma e il Municipio Roma VIII.

Le 380 persone, di cui 80 minori, per un totale di 102 nuclei familiari si trasferiranno in 90 alloggi già individuati nella città di Roma: 77 messi a disposizione dalla Regione Lazio e 13 dal Comune. La notizia è confermata all’agenzia di stampa Dire oltre che dal Movimento, anche dall’assessorato alle Politiche Abitative della Regione Lazio guidato da Massimiliano Valeriani e dal Municipio Roma VIII presieduto da Amedeo Ciaccheri.

Secondo quanto si apprende, sarebbero tutti appartamenti di ‘risulta’, ovvero case liberate, rimaste chiuse e ripescate dagli Ater di Regione e Comune, una per una, dai vari contesti di edilizia pubblica. Sui 90 alloggi sono state già avviate le verifiche preventive sullo stato dei luoghi per valutare eventuali interventi necessari all’abitabilità. Intanto si procede con gli allacci delle utenze.

“Se non salteranno fuori intoppi tecnico-burocratici, la prima settimana di luglio si chiude, si procederà con la consegna delle chiavi e via alla liberazione dello stabile”, conferma Paolo Di Vetta, uno dei rappresentanti del Movimento per il Diritto all’Abitare di Roma.

Altra novità riguarda la collocazione dei nuclei familiari, 102 in tutto che troveranno posto in 90 alloggi, grazie ad un accordo tra tutti gli attori del tavolo sulla collocazione in cohaousing per i nuclei composti da una sola persona che verranno assegnati in stanze diverse dello stesso appartamento.

Questo escamotage, confermano dal Movimento, richiede un minimo di attenzione nell’assegnazione degli appartamenti che deve tener conto dei metri quadrati e degli spazi comuni, “ma gli stessi occupanti si sono detti disponibili e non ci sembra stiano emergendo difficoltà”.

Il Municipio Roma VIII ha contribuito al censimento e alla verifica dei requisiti e delle situazioni delle singole famiglie. La maggior parte degli occupanti infatti risulta da tempo iscritta alle liste di assegnazione delle case popolari. La verifica dei requisiti e di eventuali situazioni di fragilità, comunicati dal Municipio al Comune, ha permesso la definizione di numeri e aventi diritto.

L’accelerazione all’accordo che evita l’intervento muscolare è stata data dal Prefetto, come conferma lo stesso Movimento, che ha fissato un cronoprogramma preciso mettendo sul calendario le date dell’extrema ratio, lo sgombero. Fissato inizialmente per l’11 di giugno e poi tra il 21 e il 25 dello stesso mese, lo spettro di un intervento delle forze dell’ordine, con conseguenti problemi di ordine pubblico, ha fatto ‘precipitare’ in senso positivo l’evoluzione della vicenda.

Sullo stabile di via del Caravaggio, occupato dal 2013, pende infatti da dicembre 2017 una sentenza del Tribunale di Roma che ha condannato lo Stato e il Viminale a risarcire 266 mila euro al mese alla azienda proprietaria, la Oriental Finance, riconducibile ad Armellini. Un’indennizzo che si calcola a partire da settembre 2014 su uno stabile entrato nella lista di immobili da liberare ‘con priorità’ stilata dalla Prefettura di Roma già negli anni scorsi.

“Il Prefetto Piantedosi nei vari tavoli si è dimostrato una persona con un punto di vista deciso ma che è pronto a confrontarsi- racconta Di Vetta – che ha fatto presente a tutti gli attori la volontà di non arrivare ad un intervento della forza pubblica. Un ruolo decisivo lo ha avuto anche la Regione che ha trovato un buon numero di alloggi. Non c’è un pezzo di carta ma di fatto attendiamo le preassegnazioni degli alloggi che dovrebbero arrivare alle famiglie nei prossimi giorni sotto forma di nulla osta agli allacci delle utenze”.

Se l’operazione ‘Caravaggio’ andrà in porto così come stabilito dal tavolo interistituzionale, “Si tratterebbe di un precedente unico anche in termini di collocazione dei singoli nuclei”, conferma Paolo Di Vetta.

“Per quanto riguarda le altre occupazioni, – aggiunge- speriamo vengano affrontate con lo stesso stile: ci si incontra, si pone una data e si trovano delle soluzioni con gli alloggi sul piatto. Il tutto, sperando anche che i soldi del Recovery Plan possano contemplare interventi adeguati anche per l’edilizia residenziale pubblica, in modo da affrontare in maniera definitiva il problema dell’emergenza abitativa”.

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