Via libera commissione a PL su referendum leggi regionali

Roma – La commissione Affari Istituzionali del Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza la proposta di legge, di iniziativa del capogruppo di +Europa, Alessandro Capriccioli, e dei consiglieri regionali M5S, Devid Porrello e Valentina Corrado, che disciplina sia l’iniziativa legislativa da parte dei cittadini sia il referendum abrogativo, consultivo e propositivo di leggi regionali. Questa proposta, nata dalla necessita’ di dare attuazione a quanto disposto fin dal 2004 nello Statuto regionale a proposito di referendum propositivo e consultivo, prevede che potranno proporre leggi regionali sia i consigli comunali, purche’ abbiano almeno 10mila abitanti, le province e la citta’ Metropolitana di Roma, sia i cittadini, in numero non inferiore a 10mila.

Per quanto riguarda i vari tipi di referendum, quello abrogativo di una legge regionale (in via parziale o totale) puo’ essere richiesto da 50mila elettori o da due Consigli provinciali (oppure il Consiglio metropolitano e un Consiglio provinciale), con deliberazione adottata a maggioranza di due terzi dei consiglieri, o da dieci consigli comunali (che abbiano iscritti nelle liste elettorali non meno di 50mila elettori) anche in questo caso con una deliberazione adottata a maggioranza di due terzi dei consiglieri. Non potranno essere abrogate, ad esempio, le leggi di bilancio, di stabilita’, di rendiconto e i regolamenti. Il Comitato di garanzia statutaria decidera’ sull’ammissibilita’ del quesito. Entro 30 giorni dalla deliberazione di regolarita’ da parte del Comitato, il presidente della Regione Lazio indira’ il referendum che si svolgera’ in una domenica compresa tra l’1 aprile e il 30 giugno, salvo che in quel periodo non si svolgano elezioni: in questo caso il referendum sara’ indetto nella stessa data.

Stesso discorso per il referendum propositivo di leggi regionali. Potra’ essere proposto dagli stessi soggetti del referendum abrogativo e sara’ indetto dal governatore se il Consiglio regionale non avra’ deliberato sulla proposta di legge da sottoporre a referendum entro un anno dalla.sua dichiarazione di ammissibilita’. Infine, il Consiglio potra’ deliberare lo svolgimento di referendum consultivi della popolazioni interessate su provvedimenti di competenza del Consiglio stesso con deliberazione approvata a maggioranza qualificata. Due, in particolare, le novita’ introdotte nella proposta di legge.

La prima riguarda l’istituzione del portale della partecipazione sul sito della Regione Lazio. In questa sezione i cittadini potranno trovare tutte le proposte di legge di iniziativa popolare o i referendum in essere o ancora in via di sottoscrizione. La Regione ha accordato per questa legge un finanziamento di 260mila euro, di cui 130mila nel triennio per il portale. Altri 130mila saranno utilizzati per la comunicazione istituzionale, anche attraverso la stampa di appositi opuscoli. Questo materiale dovra’ essere recapitato agli elettori entro 15 giorni prima del referendum e dovra’ contenere: il quesito del referendum, gli effetti giuridici del si’ e del no, il facsimile delle schede e le modalita’ di voto. Prima dell’invio, il testo dell’opuscolo sara’ trasmesso alla commissione consiliare sul Pluralismo e la Vigilanza dell’Informazione che ne verifichera’ l’imparzialita’ e la correttezza della formulazione.

La proposta di legge prevede anche la sottoscrizione dei quesiti referendari attraverso la firma elettronica che diventera’ effettivamente attuabile quando lo Stato modifichera’ la legislazione in tema di autenticazione di queste firme. Una volta che la legislazione nazionale sara’ stata innovata in questo senso, la futura legge regionale assorbira’ questo cambiamento in automatico senza la necessita’ di dovere rimettere mano al testo.