Wwf: auspichiamo Tor Di Valle rimanga inedificata, rivolgiamo 5 domande a consiglieri Assemblea

Roma – Fin dalle prime battute- piu’ di cinque anni fa- il Wwf ha manifestato la sua netta contrarieta’ alla operazione Tor di Valle, che aveva ben poco di sportivo ma molto di speculativo, e che avrebbe fatto pagare alla citta’ di Roma pesanti costi in termini ambientali, paesaggistici e di qualita’ di vita. “Gli eventi che hanno segnato il percorso di questa discutibilissima trasformazione urbanistica sono noti a tutti; le persone arrestate o indagate sono piu’ di trenta, alcuni dei quali rei confessi. Un percorso dunque pesantemente inquinato dalla corruzione, che l’attuale amministrazione comunale intende verificare attraverso due diligence poco chiare sia nei metodi che negli esiti; la realta’ e’ che la vera due diligence la sta facendo la Magistratura”.

I consiglieri comunali saranno a breve chiamati ad esprimersi su questa vicenda, e il Wwf ha sentito la necessita’ di proporre loro cinque interrogativi che mettono in luce altrettanti aspetti rilevanti della vicenda; la manifesta inaffidabilita’ del partner scelto a suo tempo dalla Giunta Marino, la contradditorieta’ dei materiali di progetto, la inesistenza dell’interesse pubblico della operazione, la pesantezza degli impatti territoriali, paesaggistici ed ambientali, la non adeguata considerazione degli arresti e delle imputazioni che hanno colpito sia il versante pubblico che quello privato, in ultima analisi il disinteresse verso percorsi piu’ limpidi.

Nella vicenda dello stadio va segnalato tuttavia un elemento positivo: in passato la Magistratura interveniva dopo o al massimo durante la realizzazione di opere dissennate, mentre oggi fortunatamente sembra poter intervenire prima del loro concreto avvio; quindi possiamo sperare nell’arresto della proliferazione di rottami incompiuti come la Vela di Calatrava, la cui invadenza nel paesaggio urbano ricorda quotidianamente ai cittadini come si possano sprecare i loro soldi.

“Il Wwf coltiva il sogno che Tor di Valle rimanga inedificata divenendo parte del Parco Fluviale del Tevere e che Roma abbia nel futuro una gestione urbanistica piu’ attenta all’ambiente, al paesaggio e alla qualita’ di vita dei cittadini- anche nella consapevolezza della urgenza delle misure di adattamento climatico- e meno prona ai ritorni elettorali (spesso del tutto presunti) oppure ai bilanci di banche imprudenti e di societa’ malgestite”.