Cgil, nel 2010 nel Lazio 259 mila senza impiego

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    foto biagini

    Nel 2010 oltre 80 mila lavoratori nel Lazio hanno usufruito della cassa integrazione (di cui quasi il 90% distribuiti tra Roma e Frosinone) e di questi circa 60 mila rischiano il posto di lavoro. A dicembre del 2009 i lavoratori a rischio erano 17.500, nel 2010 sono il triplo. Sommando i disoccupati e i cassintegrati, nel 2010 i lavoratori senza impiego sono arrivati a quota 259.031. È la fotografia scattata dalla Cgil di Roma e Lazio. Il tasso di disoccupazione corretto per effetto della cig nel terzo trimestre del 2009 raggiungeva quota 8,87%, oggi (terzo trimestre 2010) è salito al 10,40%. Oggi sono circa trecentomila i lavoratori senza impiego. A pagare le conseguenze della crisi anche i precari, che dal 2007 ad oggi si sono ridotti di un terzo (tra il 2007 e il 2009 sono stati licenziati quasi 80mila lavoratori precari a collaborazione) perchè esclusi dal mondo del lavoro. Essi hanno perso il lavoro, senza alcun ammortizzatore. In tempi di crisi vola la cassa integrazione in deroga. Nel Lazio è più che triplicata rispetto allo scorso anno. Dal 2008, anno d’inizio della crisi, a oggi il reddito perso per effetto della cassa integrazione solo nel Lazio è stato pari 681.266.457 milioni di euro. Lo scorso anno sono state autorizzate nel Lazio più di 4 milioni (4.144.021) di ore di cassa integrazione in deroga. Tra gennaio e novembre di quest’anno la cifra è aumentata in maniera esponenziale arrivando a oltre 15 milioni di ore. Nei primi undici mesi del 2010 è diminuita la Cig ordinaria (11.485.926 ore) anche perchè non più disponibile. Mentre è cresciuta quella straordinaria passando da 24 milioni di ore del 2009 a 32.798.938 ore nel 2010. Sul fronte della disoccupazione (nel 2009) il 30% dei disoccupati lo sono da oltre un anno (disoccupazione di lunga durata). E il 33% di questi sono laureati. La disoccupazione nel Lazio colpisce soprattutto le donne. «C’è bisogno – spiega Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio – di riattivare subito, in termini emergenziali, un tavolo interistituzionale con la Regione, i presidenti delle province, i sindaci dei comuni capoluogo, associazioni degli imprenditori e anche rappresentanti dei ministeri dello sviluppo Economico e del Lavoro in modo che si intervenga per superare la fase di recessione che vive il Lazio e mettere in atto una risposta anticiclica capace di aiutare la ripresa». Per Di Berardino «occorre una rimodulazione sul campo degli investimenti per rendere subito spendibili le risorse sulle infrastrutture. In più ci vuole un’incentivazione al sistema produttivo per avere da un lato la stabilizzazione dei lavoratori e dall’altro per offrire occupazione. Il pubblico deve mettere in atto un piano per la stabilizzazione dei lavoratori. Abbiamo bisogno di provvedimenti essenziali come la proroga della cassa integrazione in deroga ma anche l’aumento delle risorse. Importante anche il ripristino di reddito minimo di cittadinanza, un sostegno per i giovani di circa 500 euro al mese. Necessario, inoltre, lo sblocco di almeno il 30% del patto di stabilità, ovvero 500 milioni di euro per Roma e Lazio»

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