Colosseo, manifesto ‘Mai più violate’: tutte le istituzioni locali saranno parte civile per violenza contro le donne. Tutti i punti programmati foto

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    Tutte le istituzioni locali si costituiranno parte civile in ogni processo per violenza contro le donne, compresi quelli per abusi avvenuti in famiglia. È l’ultimo punto – ma non certo per importanza – del Manifesto programmatico contro la violenza sulle donne presentato stasera a Roma nel corso di ‘Mai più violate’, una manifestazione svolta davanti al Colosseo, promossa da Comune di Roma e Regione Lazio. Tra gli «impegni programmatici» e «le azioni concrete ed immediatamente operative per prevenire e contrastare tutte le forme di violenza sulle donne» – come si legge nel testo – figurano altri nove punti. Si va dalla diffusione di una cultura del rispetto e di parità tra i generi, attraverso apposite campagne informative, al sostegno ai centri antiviolenza e alle case famiglia, al contrasto al mobbing e allo stalking. Inoltre, si propone l’istituzione, all’interno degli stessi centri, di «sportelli per la prevenzione di ogni forma di violenza e per il trattamento rieducativo del soggetto violento». Nel manifesto si auspica il rafforzamento dei servizi di accoglienza, sostegno e cura psico-fisica delle donne straniere vittime di violenza e l’implementazione del servizio antiviolenza Sos Donna di Roma Capitale e del numero verde della Regione. E ancora, corsi di formazione per il personale medico per la prima accoglienza alle donne vittime di violenza, con uno specifico supporto psicologico e un codice rosa per segnalare la violenza in una scheda clinica. Infine, incentivi all’occupazione femminile per garantire l’indipendenza economica delle donne e una mappatura delle aree a rischio con un rafforzamento delle misure di sorveglianza. «Le violenze sulle donne sono un flagello mondiale, una malattia sociale che rappresenta una grave negazione dei diritti umani fondamentali – si legge nel manifesto – I diritti delle donne sono diritti umani. Le violenze non sono mai un fatto individuale e privato, nè solo un problema di sicurezza urbana, ma una responsabilità collettiva da assumere tutti. Le Istituzioni, la politica e la società civile hanno il compito prioritario della prevenzione e del contrasto di ogni forma di violenza».

    Questi i punti programmatici: 1 – Diffondere il rispetto delle donne e la cultura della parità fra generi, ovunque e con ogni mezzo, in famiglia, nelle scuole, nei posti di lavoro, nelle comunità immigrate, nella società. Per questo è necessario realizzare campagne di comunicazione, di prevenzione e di sensibilizzazione, contro tutte le forme di violenza – fisica, morale, psicologica e sessuale – sulle donne. 2 – Promuovere nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile una cultura di genere che orienti alla valorizzazione delle differenze. Nel campo dell’informazione e della comunicazione, occorre diffondere una cultura del rispetto dell’immagine della donna, contrastando l’utilizzo di messaggi lesivi della dignità delle donne. 3 – Sostenere i centri anti-violenza e le case famiglia e potenziare la rete di tutte le strutture pubbliche e private, esistenti sul territorio, per creare sinergie e scambio di esperienze. Contrastare efficacemente ogni forma di stalking. Prevenire e combattere il mobbing: l’insieme delle molestie morali, persecuzioni e violenze psicologiche nei luoghi di lavoro. 4 – Istituire, presso i Centri anti-violenza, sportelli per la prevenzione di ogni forma di violenza e per il trattamento rieducativo del soggetto violento. 5 – Rafforzare i servizi di accoglienza, sostegno e cura psico-fisica delle donne straniere vittime di violenza, maltrattamenti e abusi, realizzati da personale specializzato nella mediazione culturale e antropologia medica per facilitare l’accesso e la comunicazione attraverso i codici socio culturali portati da chi chiede aiuto. 6 – Implementare il Servizio antiviolenza SOS Donna di Roma Capitale e attivare il Numero Verde Unico delle emergenze della Regione Lazio, che preveda una particolare attenzione alle violenze subite dalle donne. 7 – Realizzare corsi di formazione per personale medico, paramedico di pronto soccorso e ASL per la prima accoglienza alle donne vittime di violenza, prevedendo uno specifico supporto psicologico. In questi centri sanitari si dovrà prevedere un «Codice Rosa» per segnalare la violenza subita in una scheda clinica specialistica. 8 – Potenziare incentivi all’occupazione femminile per garantire alle donne una propria indipendenza economica. Tutela del posto di lavoro e reinserimento sociale e lavorativo delle vittime di violenza. 9 – Stilare una mappa delle aree a rischio per la messa in sicurezza, intensificare il controllo del territorio, e attivare uno specifico «Piano trasporti sicuri» pubblici e privati, con l’utilizzo delle più avanzate tecnologie di sorveglianza e con la sensibilizzazione degli operatori della rete auto-ferro-tranviaria. 10 – Costituzione di parte civile di tutte le Istituzioni operanti sul territorio in ogni processo per violenza contro le donne, compresi gli abusi che avvengono tra le pareti domestiche. Il manifesto è aperto alle adesioni dei soggetti istituzionali ed alla sottoscrizione individuale di tutti, cittadine e cittadini.

    Ore 19,17

    Un gruppo di femministe sta manifestando sopra la balconata superiore della fermata metro Colosseo. Di fronte all’anfiteatro Flavio a breve avrà inizio l’iniziativa ‘Mai più violatè, organizzata da Roma Capitale e Regione Lazio contro la violenza sulle donne. Le manifestanti hanno esposto uno striscione sopra alla balconata con la scritta ‘Zone a rischio: case, chiese, carceri, caserme, cie’. Le attiviste in questo modo intendono contestare le politiche per la sicurezza portate avanti dalla ‘giunta Alemanno’. Il sit-in di oggi serve anche per lanciare la manifestazione promossa per domani, 8 marzo, con partenza da piazza Bocca della Verità ed arrivo a Campo de Fiori. Il rosso il colore scelto dalle manifestanti per scendere in piazza domani.

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